Nazli Ilicak

Da articolo 21 – Antonella Napoli  —  La gioia per la liberazione, programmata ad arte, di Deniz Yucel, corrispondente di Die Welt dopo un anno di prigione in attesa del processo per “propaganda del terrorismo”, è durata poche ore, oscurata dalla condanna all’ergastolo per Ahmet Altan, scrittore e giornalista, suo fratello Mehmet, economista e editorialista e la veterana del giornalismo turco Nazlı Ilıcak.

Nazli Ilicak al momento dell’arresto

La Corte del 26 ° Tribunale penale di Istanbul al termine della quinta udienza del processo che li vedeva imputati di aver tentato di “rovesciare l’ordine costituzionale attraverso l’uso della forza e della violenza” ha accolto la richiesta di carcere a vita per loro e altri i tre colleghi che nessun’altra ‘colpa’ hanno se non quella di aver fatto il proprio mestiere.
Ahmet e Mehmet Altan erano stati entrambi arrestati il 10 settembre 2016, mentre la Iliack era finita in carcere il mese prima.
È una prima gravissima sentenza per uno dei tanti procedimenti giudiziari contro i giornalisti accusati di essere collegati al tentativo di colpo di stato del 15 luglio 2016. Come gli Altan e la Ilicak altri colleghi rischiano di essere condannati al carcere a vita.
Utilizzando le parole di Ahmet Altan, scrittore di fama internazionale, l’unico romanziere in carcere in Europa, ci troviamo a cospetto di “un misero surrogato di atto d`accusa, privo non solo di intelligenza ma anche di rispetto per la legge e troppo debole per sostenere il peso immenso della condanna di ergastolo richiesta dal pubblico ministero”.
Accuse talmente paradossali che non meriterebbero neanche una difesa seria.
Giornalisti e intellettuali turchi sono accusati di aver inviato “messaggi subliminali” nei giorni precedenti al golpe per favorire la sua riuscita.
A parte qualche articolo e un’apparizione in tv, come nel caso del processo Cumhuriyet che vede tra i 18 imputati il noto giornalista investigativo Ahmet Sik, non c’è nulla che sostenga l`imputazione di golpismo e di legami con gli uomini accusati di essere ideatori del push sventato.
Non possiamo che essere, tutti noi, preoccupati e delusi. A nulla è valsa la sentenza della Corte Costituzionale che aveva disposto la scarcerazione degli imputati perché erano stati violati i loro diritti umani.
Questa sentenza ha decretato la morte dello stato di diritto in Turchia. Nessuno ora ha più alibi.

Nazlı Ilıcak (nata il 14 novembre 1944 ad Ankara) è una giornalista turca  ed ex membro del Fazilet Partisi (virtue party).  Ilıcak è la figlia dell’ex ministro Muammer Çavuşoğlu. Ha frequentato la scuola francese Notre Dame de Sion Fransiz Lisesi ad Istanbul e poi ha studiato all’Università di Losanna. Nel 1969 sposò il proprietario del giornale Tercüman, Kemal Ilıcak.  Hanno avuto poi un figlio e una figlia. Fino al 1988, Ilıcak diresse il giornale Bulvar del gruppo Tercüman. Tra il 1992 e il 1994 ha ospitato una trasmissione politica per l’emittente di stato TRT. Inoltre, Ilıcak ha scritto per numerosi quotidiani.

Nelle elezioni parlamentari in Turchia nel 1999 Ilıcak ha vinto un seggio per l’islamico Fazilet Partisi. Si è fatta conoscere avendo sostenuto la deputata  Merve Kavakçı, che ha voluto prestare giuramento con un velo, cosa allora proebita.  Ilícak perse il suo mandato e fu allontanata per 5 anni dalla politica. Nel 2011 Ilıcak ha corso  come candidata per il partito di governo AKP, ma non è stata eletta.

Il giornale Sabah venne chiuso alla fine del 2013 perché Ilıcak, aveva scritto alcuni articoli antigovernativi e chiesto  le dimissioni dei ministri in un programma televisivo sullo scandalo delle appropriazioni indebite. Ilıcak ha commentato l’accaduto con il tweet “Invece della mia personalità, ho perso il lavoro.” Da marzo 2014 Ilıcak ha lavorato come presentatrice  di un programma di canale D. Il programma è stato interrotto alla fine del 2015.  Nel 2015, avrebbe  insultare il primo ministro Ahmet Davutoğlu in tribunale e il giudice ha ordinato nei suoi confronti una azione repressiva.

Arresto e detenzione

Ilıcak, la cui vicinanza alla rete Gülen era nota, è stata arrestata in seguito al tentativo di colpo di stato in Turchia nel 2016, pochi giorni dopo il tentativo di colpo di stato a Bodrum. Alla fine di luglio 2016 è stata ordinata la detenzione preventiva. Nella principale incriminazione del Procuratore generale di Istanbul Ilıcak e dei fratelli Mehmet Altan e Ahmet Altan sono descritti come ” giornalisti che hanno partecipato al tentato colpo di stato di un’organizzazione terroristica”. Si dice che abbiano favorito con azioni “subliminali” il colpo di stato. Il 16 febbraio 2018, fu condannata all’ergastolo, così come i fratelli Altan e altri tre giornalisti. Da Wichipedia