Pubblichiamo il testo dell’intervento di Francesca Polo, Presidente nazionale ArciLesbica, prunciato durante il Gay pride che si è tenuto a Roma lo scorso 16 giugno.Oggi in Italia ci sono tre ostacoli alla Parità di diritti, alla Dignità
delle persone omosessuali e trans, alla Laicità di questo Paese.

Il primo ostacolo sono le {{gerarchie vaticane}}, che hanno ingaggiato una vera
e propria guerra nei confronti di lesbiche, gay e trans.

Il secondo ostacolo sono {{i politici italiani}} che o ci odiano e ci
disprezzano oppure, nella migliore delle ipotesi, sono pavidi, confusi,
incapaci di difendere i valori della laicità, dell’uguaglianza, della
giustizia.

Infine, l’altro ostacolo è {{la stampa}}: sia i giornali che le televisioni,
salvo rare eccezioni, ci ascoltano solo come testimonianze di disagio e
sofferenza e non riconoscono in noi il soggetto politico che invece siamo.

Io credo che stiano cercando di isolarci, di farci sentire soli e sole.
_ Loro pensano di intimorirci, di farci paura.
Loro non sanno che siamo più forti, che siamo invincibili, perché siamo nel
giusto.

Loro forse hanno dimenticato che abbiamo resistito a secoli di censure e di
silenzi,
a secoli di ingiurie e di violenze.
_ Loro forse hanano dimenticato che siamo sopravvissuti ai roghi, ai confini,
ai campi di concentramento, alle camere a gas.
_ Loro forse hanno dimenticato, o forse pensano di poterci cancellare e che di
noi non resti traccia.

Ma noi ricordiamo tutto, ricostruiamo ogni traccia del nostro passato e
costruiamo il nostro presente e il nostro futuro.

Noi ricordiamo e sappiamo cose che loro ancora non sanno
_ Noi sappiamo che lesbiche e gay hanno costruito l’identità culturale di
questo paese.
_ Noi sappiamo che ci sono culture e società in cui le persone transessuali e
transgender sono rispettate e sono onorate per la loro duplice essenza,
maschile e insieme femminile.

Chi vuole che questo paese viva ancora nell’ignoranza e nel pregiudizio, chi
oggi ingaggia autentiche campagne d’odio verso di noi, pensa forse di farci
paura.

Ma noi abbiamo perso il nostro sguardo ferito nel lontano 28 giugno del
1969.

E il nostro sguardo oggi è fiero, orgogliosamente fiero, perché {{siamo dalla
parte della ragione, della giustizia, dell’uguaglianza, della laicità}},
nonostante l’odio della chiesa, nonostante la viltà della politica,
nonostante l’inimicizia dei mass media.

Stiamo facendo una battaglia di libertà e di civiltà per tutti.
_ E la storia presto ci darà ragione. Perché la storia siamo noi.