Antonella Zazza Giovanna Sardaro. Matilde Doronzo. Tina Ceci sono morte
sepolte sotto una montagna di macerie
5 le vittime compresa Maria Cinquepalmi, 14 anni, la figlia dei titolari del
maglificio.I soccorritori hanno estratto viva Mariella Fasanella, 37 anni, l’operaia
che era riuscita a trovare riparo in un cunicolo.
_ Sei sono i feriti, a centinaia hanno lavorato senza sosta. non hanno mai
smesso di scavare

«Tutti sapevano che l’edificio stava cedendo»
Lo dicono in tanti, per strada
Parole colme di rabbia.
_ Perché il palazzo maledetto, costruito negli anni
sessanta, faceva paura. I tufi sono porosi, assorbono l’acqua e si gonfiano
quando non si fa la manutenzione.

Inevitabili, allora, le crepe, i piccoli
smottamenti, i cedimenti, gli scricchiolii. E inevitabili le richieste di
sopralluoghi e accertamenti da parte dei tecnici competenti.
_ Inevitabili,
allora, le crepe, i piccoli smottamenti, i cedimenti, gli scricchiolii.
_ E
inevitabili le richieste di sopralluoghi e accertamenti da parte dei tecnici
competenti.

Una procedura eseguita, nei giorni scorsi, anche dai
proprietari. Il palazzo vicino era stato transennato, “ingabbiato” con delle
catene di ferro, ed ha resistito al crollo. Il secondo edificio si è
sbriciolato in attesa della messa in sicurezza prevista proprio ieri.
_ C’è
chi racconta di aver visto al lavoro, in mattinata, prima della tragedia,
una ruspa. È possibile – dicono numerosi residenti della zona – che a
favorire il crollo possa essere stato un intervento di scavo compiuto al di
sotto del piano stradale, al centro fra la palazzina messa in sicurezza e
quella crollata. Esisteva infatti il rudere di una vecchia struttura, in
parte demolita un anno fa e proprio venerdì erano riprese le operazioni per
distruggere definitivamente l’e d i f i c i o, con l’abbattimento tra
l’altro
di una parete confinante con uno dei muri della palazzina crollata.

La
Procura di Trani, intanto, ha già avviato un’inchiesta, al momento senza
indagati. Le ipotesi di reato sono omicidio e disastroso colposo. Tanti gli
spunti da approfondire. tante le domande in attesa di una risposta. A
cominciare dalla collocazione del maglificio sotto il palazzo maledetto.

“Non parlate di tragedia, questo è un assassinio”, gridavano i parenti
delle donne asserragliati per tutta la giornata tra le macerie.
_ Da giorni
infatti gli abitanti avevano chiesto agli uffici tecnici comunali di
verificare la staticità del palazzo. Accanto, infatti, è stato da qualche
settimana abbattuto un altro edificio in ristrutturazione e da quel momento
si erano aperte una serie di crepe nella struttura.
_ Venerdì c’era stato un
primo sopralluogo dei vigili urbani che avevano parlato della possibile
emissione di un’ordinanza di inagibilità della struttura ma fino a ieri non
era arrivato nulla.

“Anzi – racconta il figlio di una delle residenti, tra le prime a essere
estratte vive – proprio questa mattina è arrivato uno dei dirigenti
dell’ufficio tecnico per dirci che era tutto in ordine”. Attorno a
mezzogiorno, invece, è venuto giù tutto.
_ La vittima e le donne rimaste
intrappolate erano tutte dipendenti di una ditta di confezioni di prodotti
di maglierie che si trovava nello scantinato. La.