Su Il Foglio un articolo racconta le gesta di Paola Bonzi, navigata anti-abortista, che è stata contattata da un certo Mario, [i nomi – ci informano – sono di fantasia…almeno questo..] che la informa del fatto che Rossana ha intenzione di accedere all’aborto terapeutico.Mentre un insopportabile coro bipartisan – che va dalle dichiarazioni di Bertinotti, alla lettera di Prodi, passando per la telefonata di veltroni – si lamenta dell’“intolleranza” dimostrata dalle donne che hanno contestato Ferrara a Bologna [la cronaca della giornata e il comunicato della rete per l’autodeterminazione si possono leggere [qui->http://www.globalproject.info/art-15592.html]], un saggio dei metodi dei candidati della lista “aborto, no grazie” ci viene offerto da un articolo pubblicato ieri dal Foglio on line dall’eloquente titolo: un aborto troppo facile [si può trovare [qui->http://www.ilfoglio.it/soloqui/101]].

Il pezzo racconta le gesta di Paola Bonzi, navigata anti-abortista, che è stata contattata da un certo Mario, [i nomi – ci informano – sono di fantasia…almeno questo..] che la informa del fatto che Rossana ha intenzione di accedere all’aborto terapeutico.
_ E già a questo punto sarebbe lecito domandarsi se questo, per caso, non leda il diritto alla privacy di Rossana.. ma c’è di più.
_ Rossana viene convinta a telefonare a Paola Bonzi, ci racconta l’articolo.
_ La ragazza, molto giovane, sostiene di voler abortire ma Bonzi la invita ad un colloquio.
_ La donna accetta “’quasi’ volentieri”, secondo l’enigmatica espressione della stessa Bonzi.

Ma il giorno dopo non si presenta all’appuntamento perchè, così sostiene l’articolo, la datrice di lavoro le ha impedito di assentarsi. “Messa alle strette” cosa fa la nostra impavida anti-abortista?
_ Mi sento spettatrice di un aborto fuori legge, contro il quale sono completamente impotente. Continuo a pensarci, fino a quando mi risolvo a far contattare da un collaboratore il direttore sanitario dell’ospedale in cui Rossana si recherà, domani mattina, per chiedere che a questa ragazza venga data la possibilità di un colloquio con qualcuno in grado di valutare.
_ “I motivi della mia decisione sono chiari: certo, c’è il senso dell’ingiustizia della soppressione di una vita umana, e c’è la consapevolezza del dolore che questa ragazza dovrà sopportare dopo l’interruzione della sua gravidanza. Ma c’è anche la consapevolezza della violazione della legge 194”.

La violazione della 194 consisterebbe nella “certezza” [forse suggerita dallo spirito santo?] che Rossana stia per accedere all’aborto terapeutico senza un certificato che attesti che portare a termine una gravidanza costituisca un “grave rischio” per la sua salute psichica o fisica.

Questa sarebbe la motivazione per la quale Paola Bonzi si è sentita autorizzata ad interferire con questa violenza nella vita e nelle scelte di una donna. E a vantarsi di questa “impresa” [fallimentare dal suo punto di vista, dal momento che Rossana, come aveva deciso ha abortito…e questa volta non sono intervenuti nemmeno i carabinieri!] su un giornale.

E poi dicono che le “streghe orrende femministe” [secondo la definizione di Ferrara] che manifestano la loro rabbia in piazza sono “violente” e “intolleranti”..