Alcune considerazioni attorno ai risultati di uno studio scientifico, relativo alla ipotesi che la generosità e l’egoismo facciano parte del Dna, così come riportato in un articolo su “la Repubblica”. Il quotidiano La Repubblica di giovedì 13 ottobre ci riporta i risultati di
uno studio “scientifico”, eseguito su bambine/i di 3-4 anni, studio che avrebbe
verificato che la generosità e l’egoismo fanno parte del DNA e che, un gene ,
noto come AVPR1a, sarebbe responsabile dell’egoismo, considerato come ”
l’eccezione alla norma”, dato che, nella sperimentazione, i due terzi delle
bambine/i (senza distinzione di sesso) sono state/I generose /i ed un terzo
no.[[Repubblica 13.10.11
[Contrordine, buoni si nasce trovato il gene dell’egoismo->http://spogli.blogspot.com/2011_10_13_archive.html]
Il gene dell’altruismo che ci fa nascere buoni
Una ricerca rivela: la scarsa generosità frutto di una disfunzione del Dna
di Federico Rampini]]

L’esperimento è stato condotto da un’equipe di psicologi in un laboratorio
israeliano ( ma gli studi nazisti sulla razza a questi non hanno insegnato
niente?) e farebbe, comunque, parte di una serie di ricerche a più ampio raggio
in questo senso. I ricercatori pensano che sarebbe utile proseguire lo studio
sui bambini/e diventati adulti/e per capire cosa sono diventati/e.

Chiaramente,
a noi femministe, che rivendichiamo autonomia, autodeterminazione, spazi tutti
nostri, forse, {{c}}{{i diranno che siamo state delle bambine egoiste}}.

Il quotidiano recita testualmente: “La teoria dell’evoluzione, se applicata
non solo alla biologia individuale, ma alla selezione dei gruppi e della
specie, dimostra che prevalgono le società e organizzazioni complesse dove si
esalta il ‘gene della cooperazione'”.

E’ il {{darwinismo economico-politico- morale}} su cui si impernia l’ideologia
neoliberista, per cui le guerre “umanitarie” portano la democrazia a popoli
sottosviluppati che non sanno gestirsi, per cui il maschio bianco, occidentale,
europeo è vincente sui popoli del terzo mondo, e, qui a casa nostra ,si sente
superiore agli immigrati/e, e alle donne che, notoriamente , sono isteriche,
superficiali, manipolatrici, irrazionali…, per cui impera {{la cultura del
vincente, del più forte, di quello /a che ce la fa, con la conseguente
persecuzione dei poveri /e, dei diversi/e.
}}

Ne discendono immediatamente {{alcune semplici considerazioni}}.

{{La scienza non è neutrale}}, non è asettica, ma risponde, di volta in volta,
alle richieste del mercato, in funzione della manipolazione delle coscienze e
dell’opinione pubblica, a seconda degli input che vengono forniti dal sistema
e, quindi, ci dovremmo guardar bene dall’accettare per buona qualsiasi
indicazione, suggerimento e/o ,addirittura, imposizione, perchè
“scientificamente provata”.

Il {{controllo sociale}} è supportato magnificamente da tutte queste pseudo-
ricerche, perchè, dalla “scientifica” individuazione delle cause della
deviazione dalla norma, deviazione che può essere, chiaramente, di qualsiasi
tipo non gradito al sistema, da quella comportamentale, a quella sessuale, a
quella politica….,si passa alle strategie di intervento, da quelle mediche, a
quelle psicologiche, a quelle più esplicitamente repressive.

La socialdemocrazia e i riformisti sono i più accesi sostenitori dei principi
neoliberisti e non si dimenticano mai l’obiettivo che il sistema si è dato,
qualsiasi sia l’argomento e l’ambito affrontato.

E da qui, discende la considerazione più importante : {{il neoliberismo riporta
tutto a sintesi.}}

Dovremmo svelare sempre qual è il meccanismo che provoca le oppressioni,
denunciarlo e smascherarlo. Per questo le nostre lotte non possono essere
corporative, anche noi dobbiamo riportarle a sintesi.

{
pubblicato sulla mailing-list sommosse}