Senza regole, senza schemi, senza fini, malgrado le ore e i giorni che
molte sapevamo, avevano impegnato tante -perchè andasse in un certo modo. Noi di tempo non ne avevamo avuto ma oggi, con tutti i tuoni e le saette, non saremmo mai mancate, così altre centomila.Come delle spose bagnate e, non so perchè , dicono fortunate, siamo
partite in gruppo dal paese e raggiunto Roma, sotto un diluvio di piove governo
ladro. La vedevamo brutta ma lo stare insieme, molte non si conoscevano, era stimolante.

Siamo però sfuggite di mano ai media, perchè c’era di tutto e il contrario
di tutto, siamo sfuggite di mano alle signore della politica, anzi le
abbiamo fatte andare via.
_ Ho visto su un lato la ministra della vecchia minestra, ancora piu smagrita, come in un passaggio di testimone con il malatissimo Fassino: mi sono avvicinata con l’amica Marcelline, dicendole che lei dalla Guinea quì in Italia, era in regola, mentre chi
era irregolare era proprio lei, la signora Livia, che aveva accolto le
donne migranti con i Cpt…ho visto il suo viso torcersi in una smorfia
di dolorosa sufficenza ma Marcelline ha riso molto.

Ho incontrato amiche che non vedevo da più di vent’anni, altre conosciute in rete
negli scorsi giorni… poi tutte ad occupare, simbolicamente s’intende,
il palco di piazza Navona, {{quello che non vogliamo vedere: la
rappresentanza}}.
_ E giù a urlare :”{non abbiamo fiducia nello stato, ma
quale pacchetto quale sicurezza, l’autodifesa è l’unica certezza}”.

Queste parole, più di tutte le altre, mi sembrano dire l’essenza di
questa marea, che non ha proposto niente, ma ha allontanato con forza,
che ha vissuto pienamente anche per chi non c’era, che è pronta ad
andare e a tornare, che ha visto piccolissime donne bambine e quelle
tanto anziane che non vogliono dirti quanto hanno vissuto, tutte
insieme, sfuggite di mano, anzi diciamo, sfuggite da quel palmo
violento che il potere di destra e sinistra, abbatte sulla donna come
una sberla e pensa che siamo lì a tendere noi la nostra mano, come a
chiedere pane e amore. A noi che ci hanno fatto abbuffare di infamità,
come l’amore che è protezione di protettori- amore geloso- amore di
possesso- amore servile- amore sacro -amore profano- amore e rispetto-
amore e devozione…

Siamo state capaci ancora una volta di sorridere del nostro dramma, ma di dirvi che dovete fare attenzione a questo debutto, che le badanti possono essere delle infaticabili
streghe, alcune magari anche vecchie e bruttissime ma credetemi oggi
erano giovani e belle e forti, e si vedeva che ci volevamo molto bene.
Ringraziamo l’informazione, per averci dato un po’ di ore di microfono
e luce.

E credetemi, è stata una grande non ordinaria e
ordinata manifestazione, e se non sono stata convincente… è la
stanchezza, quella che le immagini della tv non ti raccontano mai.
_ Sul
vagone al ritorno, una di noi ci ha letto i tarocchi, il passato il
presente il futuro. E come disse la nostra sorella O’ Hara : “{dopo
tutto Domani è un altro giorno}”.