La democrazia ci ha definitivamente salutati, e a Lentini non ne è rimasto il più vago ricordo. Quello che è accaduto ieri in prefettura a Siracusa ha dell’incredibile. Si è, infatti, fatto di tutto per affidare a nuovi gestori privati il servizio idrico della provincia di SiracusaMa facciamo un po’ di chiarezza.
Martedì 20 giugno si è svolta a Siracusa una riunione tra i sindaci della provincia e il neo commissario dell’Ato Ortello il quale vorrebbe affidare il servizio idrico al gestore privato “Aqualia/Caltaqua”.

Tutto ciò senza prendere in considerazione, l’atto di delibera del suo predecessore Buceti che revocò la concessione contratto, la sentenza del Tar di Catania ,che respinse il ricorso presentato da Sai8 contro la delibera di revoca del contratto concessione e in barba ad una legge del Parlamento Regionale.

Non si può pensare di neutralizzare una la legge regionale, n693 votata all’unanimità, operando frettolosamente prima che essa sia pubblicata sulla Gazzetta ed entri in vigore.

Non si può ricorrere al ricatto occupazionale, per mettere in difficoltà quei sindaci che stanno lottando strenuamente per riavere in gestione il servizio idrico.

Non ci si può prendere gioco così dei cittadini dei sindaci e dei parlamentari che li rappresentano vanificando gli sforzi e il lavoro da loro profuso per l’acqua pubblica per favorire ancora una volta gli interessi e un gestore privato.

Intanto la curatela agita il ricatto occupazionale e si presenta tutrice del posto di lavoro di 150 dipendenti ex Sai8,ma sa bene che tale tutela sarà garantita dal nuovo gestore solo per un anno.

Dopo, in caso più probabile di perpetuazione dell’affido, Aqualia/Caltacque sarebbe libera di procedere a ristrutturazioni a ridimensionamenti o licenziamenti. E se non mantenesse i livelli occupazionali neanche per un anno, in barba al documento di autorizzazione all’affitto, non sarebbe possibile toglierli il contratto di affidamento.

Una volta entrati, poiché la legge Marino in itinere al parlamento regionale non prevede una {{ripubblicizzazione}} ma un riordino del sistema, si sa, sarà impossibile farli uscire.
I sindaci che stanno resistendo sono Scalorino di Floridia, Scorpo di Solarino, Caiazzo di Buccheri, Bonfanti di Noto, a cui si è aggiunto Garozzo di Siracusa.

Il CLAP ringrazia per la battaglia di civiltà che questi primi cittadini stanno portando avanti. Il comitato sarà al loro fianco per qualsiasi iniziativa intenderanno intraprendere a difesa dell’acqua pubblica. E Lentini????

La stessa cosa non si può dire del nostro sindaco e dell’amministrazione per cui il silenzio regna sovrano.
Com’è possibile spiegare il fatto che dal 15 maggio giace senza risposta una richiesta di consiglio comunale urgente, fatta dai consiglieri: Mazzilli, Pollicino, Battiato, Bosco e Vacante con la presentazione di una mozione che dia mandato al sindaco di riprendersi gli impianti.

Quali gli impedimenti che non hanno permesso al Presidente del Consiglio dott.Cormaci di calendarizzare nel più breve tempo possibile, entro il 26 di Maggio giorno in cui la curatela fallimentare cederà gli impianti, il Consiglio Comunale richiesto.
Eppure crediamo che la questione sia di fondamentale importanza per la cittadinanza tutta e considerato l’evolversi e l’incalzare degli eventi, urgentissima.

Quest’amministrazione ha forse deciso, che gli eventi si sviluppino in modo tale che i consiglieri comunali tutti e il Consiglio Comunale, l’organo rappresentativo per eccellenza di un comune, non abbiano la possibilità di dire la propria e decidere in tempo utile su questa questione?

Aspettiamo con gandhiana pazienza che qualcuno si degni di risponderci non possiamo arrenderci a pensare che la democrazia abbia fatto questa fine in questo paese.

Lentini 21 maggio 2014

Cunsolo Maria – CLAP (Comitato Lentinese Acqua Pubblica) del Forum Siciliano dei Movimenti per l’Acqua e Beni Comuni.