Economia, denaro, lavoro, crisi, sostenibilità, sviluppo, decrescita:
queste e altre parole sono entrate nella nostra quotidianità (alcune ci
sono da sempre) e ultimamente molte hanno cambiato segno, assumendo quello
della sottrazione, talvolta drammaticaPrendi i soldi e scappa: il quarto seminario di Altradimora è sull’economia
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Economia, denaro, lavoro, crisi, sostenibilità, sviluppo, decrescita:
queste e altre parole sono entrate nella nostra quotidianità (alcune ci
sono da sempre) e ultimamente molte hanno cambiato segno, assumendo quello
della sottrazione, talvolta drammatica.

Meno lavoro, meno denaro, meno economia, addirittura meno economia
sovrana, nel senso che a causa dei debiti con le banche i paesi debitori,
tra cui anche e soprattutto l’Italia, saranno meno autonomi nelle decisioni
circa la gestione del denaro.
_ Eppure nell’ambito delle scienze sociali
l’economia – dal greco οiκονομία , parola composta da oikos, casa, intesa
anche come beni di famiglia, e νόμος (nomos), norma o legge e quindi regole
della casa ma anche, più estensivamente, gestione del patrimonio,
amministrazione – è la scienza che analizza la produzione, lo scambio, la
distribuzione ed il consumo di beni e servizi collettivi.
Questa su wikipedia è la definizione che troviamo se cerchiamo un modo
semplice per risalire alla radice del significato della parola che forse
ultimamente è, insieme a lavoro, quella che ricorre di più, a partire dai
media come nelle conversazioni più banali.
_ Ma come è possibile, se stiamo all’origine della parola economia, che
questa oggi descriva l’ambito più lontano e alieno dalla nostra vita
quotidiana?

Come è successo che da ‘regola della casa’ l’economia oggi sia il
territorio di potenze finanziarie che giocano a dadi con denaro virtuale
condizionando e più spesso spezzando le vite reali e concrete di donne e
uomini in paesi che rischiano la bancarotta, o sono ostaggi di poche decine
di banche?

Esiste un pensiero alternativo femminile su questo argomento, che nel
mondo globale non può essere analizzato senza connetterlo con altri temi
importanti e pesanti quali il potere, ma anche l’etica del dono e il tema
della gratuità, che da sempre accompagna il dibattito sul lavoro della cura
principalmente svolto dalle donne?

Esistono pratiche e soluzioni concrete messe in atto da gruppi di donne,
gruppi misti e singole persone che offrano spunti per sopravvivere in
questi tempi di crisi, e che ci aiutino a trasformare un orizzonte di
povertà e depressione in opportunità e possibilità di condivisione delle
risorse?

Queste sono alcune delle domande che intendiamo farci sul prossimo numero
di Marea ww.mareaonline.it ma anche al seminario di Officina dei saperi
femministi, che si terrà dall’8 al 10 giugno 2012, (info su
[www.altradimora.it->http://www.altradimora.it]) che come ormai da quattro anni a questa parte sarà
registrato per [www.radiodelledonne.org->http://www.radiodelledonne.org] (dove già ci sono interviste e
servizi sul tema).

Come vedete quindi potete prenotare la rivista, ma anche sentire
anticipazioni on line per radio, e infine partecipare al seminario e
conoscerci! Fateci sapere!