Questa sera 22 dicembre 2018 al Senato arriva legge di bilancio- previsto voto di fiducia

La manovra che il governo Conte varerà dopo mesi di trattative porta con sé un aumento strutturale dei fondi per le politiche sociali, per la famiglia, la disabilità e la non autosufficienza. Sette miliardi al Reddito di cittadinanza, nel pacchetto famiglia la conferma dei bonus già in vigore da anni.

Alle porte del Natale, arriva il maxi-emendamento alla legge di bilancio che, con il voto di fiducia, fisserà finalmente – dopo mesi di ottovolante – le norme contenute nella manovra economica per il 2019. Ecco alcune delle misure che più interessano l’universo del sociale.

 

REDDITO DI CITTADINANZA – La scure del deficit imposto dall’Europa ha determinato un taglio alle risorse che l’esecutivo pensava di destinare al Reddito di cittadinanza. I 9 miliardi di euro annui inizialmente previsti, portati a casa dal Movimento 5 stelle dopo un lungo braccio di ferro con la Lega, diventano così 7,1 miliardi per il 2019, 8,055 miliardi per il 2020 e 8,317 miliardi a decorrere dal 2012. Una cifra ben distante da quella che lo stesso Movimento aveva ipotizzato prima di mettersi seriamente al lavoro sulla legge di bilancio. Sin dall’inizio della legislatura, infatti, i cinquestelle parlavano di una spesa complessiva di circa 14 miliardi per finanziare il Reddito di cittadinanza. Oggi, nel maxiemendamento portato in Senato, c’è la metà di quelle risorse. Non solo. Dai 7,1 miliardi occorre stornare un miliardo che servirà per la riforma dei Centri per l’impiego. Anche in questo caso, la cifra destinata risulta essere la metà di quella auspicata a inizio 2018, quando si ipotizzavano 2 miliardi per la loro riforma. Il maxiemendamento non tocca, quindi, il comma 141 del ddl bilancio approvato alla Camera che prevede “un importo fino a 1 miliardo di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020” dal Fondo del reddito di cittadinanza per i Centri per l’impiego.  A favore di questa consistente riduzione delle risorse gioca il fatto che il Reddito di cittadinanza non è ancora pronto. Servirà un decreto successivo che, a quanto pare, non sarà pronto se non nelle prime settimane del 2019. Da qui l’avvio del Reddito a inizio aprile. Le risorse messe sul piatto della legge di bilancio, quindi, dovranno coprire non più 12 mesi, ma nove e, con la speranza che non ci sia un assalto dei beneficiari, secondo Palazzo Chigi dovrebbero bastare per far partire la misura. Ci sono, inoltre, le risorse dell’attuale Reddito di inclusione, ovvero circa 2 miliardi. Non appena il Reddito di cittadinanza sarà pronto a partire, le restanti risorse del Fondo povertà che finanzia il Rei confluiranno in quello per il Reddito di cittadinanza.

I FONDI SOCIALI. La legge di bilancio incrementa l’importo stabilizzato dei fondi a carattere sociale, che vengono incrementati. L’aumento è di 123 milioni di euro nel fondo per la non autosufficienza (che passa da 462 a 585 milioni), di 100 milioni in quella per la famiglia, di 120 milioni per il fondo per le politiche sociali e di 100 milioni per il fondo destinato a trasporto e assistenza di persone con disabilità.

PACCHETTO FAMIGLIA. Il pacchetto di misure per la famiglia parte dalla conferma, con rafforzamento, di alcune misure già in vigore: il bonus bebé sarà di 960 euro (per le famiglie con Isee tra 7mila e 25mila euro) o di 1900 euro (per le famiglie con Isee sotto i 7 mila euro), con una maggiorazione del 20% in caso di secondo figlio. Il bonus asilo nido, che rimborsa il costo della retta della struttura pubblica o privata, passa da un massimo di 1000 euro su base annua a 1500 euro. C’è la conferma anche del bonus mamma (il premio alla nascita, già in vigore dal 2017), un versamento una tantum di 800 euro erogabile al settimo mese di gravidanza. In tema di congedi, previsti 4 giorni di paternità e la possibilità di trasferire al periodo di post-partum i 5 mesi di maternità (è necessaria la certificazione medica): una norma che è stata confermata pur in presenza delle perplessità sindacali che parlano di un’arma data ai datori di lavoro contro le lavoratrici meno tutelate, che potrebbero essere spinte a rimanere in ufficio fino al nono mese. La detrazione fiscale per le famiglie con persone con disabilità a carico passa da 400 a 800 euro.

MINI IRES, NON PROFIT PENALIZZATO. Cancellato invece nella versione definitiva lo sconto del 50% dell’imposta sul reddito delle società per gli enti non commerciali: l’ Ires dunque raddoppierà dal 12 al 24%, e, secondo una prima stima, l’ abrogazione dell’ art.6 del dpr 600/73 costerà 118 milioni di euro solo per il primo anno. Penalizzato chi opera in assistenza sociale, sanità, beneficenza, istruzione, formazione e altre realtà considerate meritevoli. Interessati sono infatti gli istituti di assistenza sociale, le società di mutuo soccorso, gli enti ospedalieri, di assistenza e beneficenza, gli istituti di istruzione e di studio, i corpi scientifici, le accademie, le fondazioni e associazioni storiche, letterarie, scientifiche, gli enti ecclesiastici, gli Istituti autonomi per le case popolari. L’esecutivo prevede dal 2020 un recupero di gettito pari a circa 158 milioni di euro.