Le regole del mercato tentano di orientare i nostri gusti e bisogni quotidiani e quando si tratta di dettare a noi donne il giusto elenco di priorità, non smettono mai di ricordarci quanto, in primis, amiamo tutte essere guardate. Che sia una necessità indotta non è permesso pensarlo… La donna deve desiderare di essere desiderata.E’ questo che cercano di dirci le varie pubblicità di prodotti di bellezza, accessori cosiddetti “femminili” o {lingerie}. E se noi, invece non abbiamo alcuna voglia di essere notate, scrutate, spogliate o giudicate dall’altrui sguardo? Nessun problema, i lunghi tentacoli della pubblicità sono sempre pronti a raggiungerci e a ricordarci che il mostrarsi è donna, che non si è nessuna se non si appare, e che un uomo ci guarda ovunque siamo.

A tal fine, gli autobus della capitale hanno scelto uno spot appropriato, da veicolare all’aria aperta, per la pubblica via. La pubblicità è della nuova {{Opel Tigra TwinTop}}. La macchina è su un terreno molto arido, con delle visibili crepe nel suolo. Accanto alla macchina una donna in piedi. Il suo viso non si vede, ma è vestita con un abito da sfilata di moda. La donna e la macchina, la macchina e la donna. Tutte e due belle. Tutte e due in nero, Tutte e due eleganti. Tutte e due oggetti desiderabili.
_ La {{donna è sminuita a cosa, la macchina è elevata a donna}}, poiché come alla sua gemella top-model (TwinTop) anche alla Opel Tigra piace stare sotto le luci dei riflettori. Infatti, la scritta pubblicitaria esplica: “Ogni strada, una passerella”. Certo l’{{associazione donne e motori, ormai è banale}}, ma lo sbalordimento dinnanzi a tali immagini, seppur viste e riviste, è sempre nuovo. L’immaginario collettivo è ancora una volta alimentato da {{tratti caricaturali della femminilità}}.

Nella {{sigla d’apertura di Sex & The City}}, la nota serie tv “per donne” di ambientazione newyorkese, un autobus che sfreccia sopra una pozzanghera sta per schizzare la candida protagonista che passeggia in tutù rosa per la città… Una strategia metatestuale vuole che l’autobus rechi sul fianco una gigantografia della stessa attrice-protagonista. Con un gioco di inquadrature la telecamera slitta dall’una all’altra, dalla donna-passante alla sua immagine nel cartellone pubblicitario.
_ Trasliamo la scena a Roma. Come nel telefilm, anche nella vita reale {{la donna, che torna stanca dal lavoro-fuori-casa per andare al lavoro-a-casa}}, incrocia uno dei mezzi pubblici della capitale che le ricordano che non le è mai permesso fuggire gli sguardi e che il suo pensiero costante deve essere quello di piacere. Anche lei allora, grazie alla pubblicità della Opel Tigra, in cui il viso della modella oscurato è sostituibile con quello di una qualsiasi donna in carne e ossa, potrà tornare sulla sua passerella, in riga con tutte noi “{belles toujours}”.

Per aiutarci in ogni angolo della strada ci sono modelle e attrici che ci invitano a prenderci cura del nostro corpo, celando la vecchiaia, i chili di troppo o i capelli crespi. Solo così possiamo superare l’esame quotidiano a cui ci è inevitabile sottoporci. Un esame fatto di più prove, ma {{il cui giudice è uno ed uno soltanto: Lui}}. Che sia un marito, un capo, un operaio sulla balaustra o un motociclista al semaforo, poco importa, ciò che conta è la nostra impeccabilità. {{Il suo occhio ci palpa anche quando crediamo di essere in zona franca}}.