Va alla grande! Funziona! E’ proprio questo che dà fastidio a chi si fa servo.
Voglio proprio partire da me per dire quanto è sbagliato che Paolo Ruffini venga allontanato dalla Terza Rete.
Se io fossi ancora in Rai – sono in pensione da due anni – mi sarei incatenata alla porta della direzione con lui dentro, per non farlo uscire e per non fare entrare nessun altro che lo sostituisca. Quello è il suo posto!

Quando fui richiamata alla radio in Rai dopo la sentenza del giudice del lavoro che mi reintegrava in quello che per quasi 10 anni era stato il mio lavoro ( tutti contratti a termine), la prima persona che ho incontrato è stato Paolo Ruffini allora direttore del Giornale Radio e del GRParlamento, dove io venni collocata.

Gli raccontai la mia storia professionale e politica dicendo che quello che sapevo fare meglio era {{un giornalismo attento al protagonismo delle donne}} e che mi sarebbe piaciuto lavorare ad una trasmissione capace di focalizzare proprio questo aspetto. Lui allora non mi disse ne si, ne no. Mi guardò con aria interrogativa come a capire che razza di giornalista avesse di fronte. Poi però con i suoi vice Valentini e Grandinetti ragionammo sul come impostarla e da lì a pochi mesi con la collaborazione di tutta la redazione, capo redattore in testa, fu varata la trasmissione “{{Arianna – i nodi del filo}}” Una trasmissione che continuò settimana dopo settimana per parecchi anni, quasi dieci. Finì quando io me ne andai, perché chi aveva sostituito Ruffini, che nel frattempo era approdato a Rai Tre, non sembrava avere un grande interesse a far continuare la trasmissione.

Vorrei ricordare che {{la Terza Rete e il TG3}} sono stati gli unici spazi della televisione pubblica a garantire con una certa continuità trasmissioni capaci di dire e far vedere quanto le donne hanno fatto per garantirsi quei diritti di parola, di autodeterminazione, di libertà e di autonomia, anche economica, che in politica come nella vita di tutti i giorni vengono così spesso negati, E’ per questo che sono convinta che sia necessario, {{dire no a questo cambio}}.

Lo possiamo fare in tanti modi usando magari delle e mail, scrivendo quello che pensiamo a: www.ratre.rai.it/dl/RaiTre/contatti.htme