Dopo l’appeIlo ” Scioperiamo. Per fermare la cultura della violenza”, la data per la giornata dello sciopero: documento -lettera diffuso da Adriana Terzo, Barbara Romagnoli e Tiziana Dal Pra in preparazione dello “sciopero delle donne”, il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Car@, ad un mese dal nostro [appello->https://www.womenews.net/spip3/spip.php?article11862], lanciato il 14 giugno scorso, oggi possiamo contare su quasi mille adesioni. E questo solo grazie a te e a tutte quelle donne – ma anche parecchi uomini – che, come noi, hanno creduto e credono nella possibilità di fare qualcosa per smuovere la coscienza di questo paese. Le mail che arrivano, tutti i giorni, ci dicono che non si tratta più solo di una chimera ma anzi ci raccontano
di centinaia di persone che vogliono condividere con noi questa piccola-grande utopia.

Abbiamo raccolto tutte le idee e i suggerimenti che ci avete inviato, grazie a tutte voi ora abbiamo la data su quando promuovere la nostra azione: il 25 novembre, proclamata dall’Onu {{giornata internazionale contro la violenza sulle donne}}, e ormai riconosciuta da tutte le organizzazioni sociali e politiche nel mondo. Una data storica, scelta dal movimento internazionale delle donne latino-americane nel
1981 a Bogotà in onore delle tre sorelle Mirabal, attiviste della Repubblica Dominicana, assassinate il 25 novembre 1961 perché si opponevano al regime dittatoriale del loro paese. Una memoria che non può non ricordarci quanto la politica – sul corpo, sul lavoro, sulla vita delle donne – sia così importante.

Per quanto riguarda l{{e modalità}}, lo sciopero si articolerà su tre azioni congiunte e/o separate (l’una non esclude le altre).

-1. Lenzuola e/o pezzi di stoffa rossi esposti dai balconi e/o dalle finestre

-2. 15 minuti di silenzio, in piedi, interrompendo qualunque attività di lavoro si stia svolgendo

-3. Manifestazioni territoriali di piazza organizzate localmente
(con eventuale corteo)

L’idea è quella di {{stare dentro il 25 novembre }} – che quest’anno cadrà di lunedì – ma in un modo completamente diverso dal solito. Diciamo in un modo più “militante”, attivo e visibile come “scioperanti”: primo, per non far cadere l’attenzione sul femminicidio (ormai diventato trafiletto da ultima pagina nei quotidiani); secondo, per allontanare da noi l’immagine di vittimismo che il tema, purtroppo, sottintende.

Non a caso abbiamo scelto la parola{{ “sciopero”}}, e cioè una forma di protesta altamente sociale e politica di autotutela con l’obiettivo di esercitare pressioni sulla “controparte”. Insomma, noi riteniamo che le donne non debbano più essere uccise, maltrattate, offese perché libere e padrone della loro vita, né in Italia né altrove, e che
occorrano azioni forti e congiunte come questo “sciopero” che parla non solo di violenza sulle donne, non solo delle nostre sempre più precarie condizioni di lavoro, ma pone il legame tra le due cose.

Ci riusciremo? Noi confidiamo di sì ma solo se tutte/i ci adopereremo per raggiungere il nostro ambizioso obiettivo che non vorremmo si fermasse qui. Per essere più chiare, lo “sciopero” rappresenta per noi solo {{l’inizio di un’azione non occasionale}} ma duratura nel tempo, a vari livelli.

A livello {{Politico}}, per liberarci anche di vent’anni di danni da berlusconismo essista (e relativi consensi), grazie ad un indottrinamento mediatico che ha contribuito ad una visione della donna-merce, “piacevole ornamento” o semplice “complemento” delle fatiche maschili;

{{Economico}}, per rimettere al centro le lavoratrici come motore della stragrande maggioranza delle attività produttive di questo paese;

{{Sociale}}, perché venga riconosciuta l’importanza del ruolo che la donna svolge nell’immenso lavoro di educazione, di assistenza, di cura;

{{Culturale}}, perché i diritti delle persone non siano un optional e per consegnare un mondo più rispettoso delle donne – e dunque più giusto – alle nuove generazioni.

{{Ps.}} Sull’organizzazione dettagliata delle varie iniziative, attendiamo tue indicazioni su come pensi di gestire, autonomamente da noi, il tuo contributo, anche in relazione all’attivazione di reti locali di sostegno all’iniziativa. Su tutte le altre informazioni relative alla diffusione e gestione dello “sciopero”, restiamo in stretto contatto
– noi ci saremo anche durante il mese di agosto – tenendo conto che:

1. stiamo attivando {{un sito }} di cui presto ti daremo le coordinate;
_ 2. prevediamo un logo e magliette da indossare durante i 15 minuti di astensione dalle proprie attività lavorative;
_ 3. pensiamo a{{ flash-mob e sit-in locali}}, a{{ foto e video}} da girare e
mettere in rete durante quella giornata.

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