Donatella Trunfio 

cannabis-sativa-leafPrende il via il progetto per la coltivazione della canapa nei terreni inquinati delle aree industriali del Sulcis, in Sardegna. La sperimentazione sarà a cura dell’agenzia regionale Agris, affidataria del progetto promosso dall’assessorato all’Agricoltura, che dovrà studiare il comportamento della canapa per capire come e in che modalità riesca a purificare i terreni.

Attraverso la fitodepurazione dei metalli pesanti come piombo, cadmio e zinco, la pianta potrebbe dare buoni risultati nell’estrazione dal terreno di elementi altamente inquinanti. Inutile dirlo, non si tratta della canapa indiana, ma di canapa sativa a basso contenuto di Thc, sotto lo 0,6%, quindi non assimilabile e diversa da quella con effetti psicoattivi, come la marijuana, proibita per legge perché ritenuta droga leggera.

“È un opportunità straordinaria per il territorio, l’iniziativa ha un duplice obiettivo: bonificare i terreni inquinati, grazie alle proprietà decontaminante della canapa, e riavviare una filiera produttiva in aree industriali molto inquinate”, ha annunciato Luca Pizzuto, consigliere regionale e primo firmatario dell’emendamento inserito due anni fa nella Finanziaria.

Agris si avvale della collaborazione di un team di esperti dell’Università di Sassari e di Sardegna Ricerche, assieme lavoreranno su dieci terreni, sia inquinati che puliti, con un’estensione tra 2500 e 5mila mq da utilizzare per tre anni. Il progetto prevede poi anche la valutazione di nuovi impieghi della canapa sativa come la produzione di oli di canapa, fibre, materiali per l’edilizia, l’artigianato, il tessile e perfino i biocarburanti.

“È una pianta che ha 25mila diversi tipi di utilizzo. Dai materiali per la bioedilizia ai biocarburanti e, allo stesso tempo, rappresenta un’opportunità unica per aree ormai compromesse come quelle del Sulcis. In questo momento l’interesse maggiore è rappresentato dalla produzioni di seme destinato ad altre coltivazioni o alla produzione di olio”, ha spiegato il responsabile del progetto Gian Luca Carboni. Il budget annuale a disposizione dell’agenzia regionale è di 150mila euro annuali, gli agricoltori che aderiranno alla sperimentazione avranno un indennizzo di 1.500 euro a ettaro.