San Luca è un comune della provincia di Reggio Calabria di neanche 4000 anime. E’ considerato il cuore della Ndrangheta calabrese, teatro della tristemente famosa “Faida di San Luca” ed è commissariato da circa due anni. In questo scenario così complicato, cittadini e organizzazioni della società civile hanno trovato la forza e il coraggio di reagire e guardare avanti. A partire dai più giovani, i ragazzi che vanno a scuola. Così l’anno scorso è nato il progetto “olimpiadi  della legalità” che mette insieme un bel parterre di organizzazioni: Auser Calabria, Auser “noi ci siamo” di Bovalino, la Cgil, l’Istituto Comprensivo di San Luca, il Comune, l’Associazione Nazionale Calciatori.
Sul campo dello stadio comunale di San Luca ragazzi dai 7 ai 13 anni,  non solo giocano a calcio ma si sperimentano in un vero e proprio percorso educativo-sportivo dove al centro c’è la legalità e la tutela della salute. Si corre, si suda, si palleggia, ci si diverte ma soprattutto si impara a stare insieme e a rispettare le regole. Un mix virtuoso e positivo di educazione sportiva, inclusione sociale ed etica. Per il secondo anno consecutivo, nei mesi di maggio e giugno,  circa 150  ragazzi e  ragazze delle scuole di San Luca trasformano  l’atmosfera del paese in cui vivono. La rivoluzionano. Perché queste “olimpiadi della legalità” sono una cosa seria.

Il programma è fitto, l’attività sportiva e quella educativa si intrecciano. Gli allenamenti vengono utilizzati per associare la tecnica del gioco ai valori proposti durante i laboratori educativi che hanno come filo conduttore il fair play, il rispetto delle persone, i  diritti e i doveri.  Lo staff tecnico  è formato da allenatori specializzati, danno man forte ex calciatori e tecnici di lunga esperienza. Ma in queste specialissime Olimpiadi non c’è solo lo sport. Diventano una vetrina dove San Luca e i suoi abitanti possono esprimere vitalità ed eccellenze culturali all’insegna del recupero delle vecchie tradizioni. Ecco allora i laboratori di ceramica, di artigianato, corsi per imparare l’antica arte della tessitura a mano sotto la guida attenta ed esperta degli anziani.  Così fra un palleggio e l’altro, fra una manipolazione d’argilla e una gara di calcetto, c’è tutta una comunità che ragiona su una parola: legalità. “Le Olimpiadi di San Luca – ci ricorda Francesco Mungari presidente di Auser Calabria – mescolando lo sport con gli incontri culturali, sono  in grado di trasmettere valori positivi  come  l’osservanza delle regole non come l’eccezione bensì come la normalità”.