La scuola medica in una miniatura del Canone di Avicenna

Lunedì 29 maggio, dalle ore 8,30 alle ore 17,30, presso l’Aula Magna di Ateneo “Vincenzo Buonocore” avrà luogo la giornata di studio sul tema “I Decreti applicativi della Legge 107/2015 per la formazione iniziale e in servizio degli insegnanti. L’iniziativa, patrocinata dalla Conferenza Universitaria Nazionale di Scienze della Formazione, prevederà la partecipazione di sei società scientifiche di ambito pedagogico-didattico, del Presidente, del Vice Presidente e di una nutrita rappresentanza di Direttori di Dipartimento provenienti da tutto il territorio nazionale, di esponenti del mondo accademico e di parlamentari che hanno contribuito alla realizzazione dei Decreti.

Le conclusioni dei lavori saranno a cura di Angela D’Onghia, Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

L’attenzione si focalizzerà prevalentemente su due aree tematiche: la prima relativa al sistema di formazione dei futuri docenti nelle scuole di ogni ordine e grado e all’attenzione alle azioni di supporto all’inclusione, la seconda concernente la straordinaria novità derivante dalla formazione universitaria degli educatori con particolare riferimento al periodo 0-6 anni e ai servizi per l’infanzia.

La “mission” centrale ed innovativa che i decreti assegnano all’Università e i vincoli derivanti dai tempi di applicazione previsti introducono elementi di complessità che implicano una specifica analisi sull’impatto complessivo sul sistema universitario.

 “I decreti applicativi della Legge 107/2015 per la formazione degli insegnanti migliorano la qualità del sistema di istruzione del nostro Paese adeguandosi a standard ed obiettivi internazionali” lo afferma la sottosegretaria al MIUR, la senatrice Angela D’Onghia, “I Decreti applicativi della Legge 107/2015 per la formazione iniziale e in servizio degli insegnanti. Il personale docente infatti è collocato al centro del progetto di rilancio del sistema formativo”, prosegue la senatrice. “Dobbiamo evitare nuove forme di precariato e ridisegnare l’istruzione professionale a partire  dal reclutamento. La  scuola ha  bisogno di orizzonti certi e percorsi definiti. Nello specifico con l’approvazione del nuovo decreto, i laureati potranno partecipare ai concorsi, previo il conseguimento di 24 crediti universitari in settori formativi psico-antropo-pedagogici o nelle metodologie didattiche. I concorsi avranno cadenza biennale e il primo sarà nel 2018Chi supera il concorso entra in un percorso triennale di formazione, inserimento e tirocinio (FIT), con una retribuzione crescente che parte dal periodo della formazione. Gli insegnanti vengono valutati per tutta la durata del percorso. Alla fine del triennio, se la valutazione è positiva, vengono immessi in ruolo.

Investire nella formazione vuol dire investire nei ragazzi e quindi nel futuro. Certo la formazione deve essere al passo con i cambiamenti e quindi è utile apprendere con metodi e strumenti sempre più innovativi. In questo modo daremo anche più valore agli insegnanti e al ruolo fondamentale che ricoprono all’interno della società”. “Dopotutto la crescita di un Paese”, conclude la sottosegretaria D’Onghia, “passa anche attraverso competenze e formazione di qualità che possono renderci competitivi nel mercato del lavoro”.