L’appuntamento è alle ore 10,00 presso il Teatro Studio 10 di Cinecittà. Alla assemblea è previsto anche l’intervento di Ivana Galli segretaria generale della Flai La federazione dei lavoratori e delle lavoratrici dell’agricoltura. Durante questo incontro non mancherà sicuramente il ricordo di Paola Clemente morta per la fatica del lavoro sui campi. Uno sfruttamento disumano organizzato dal caporalato che il sindacato ha sempre cercato di combattere. E che, come araba fenice, è purtroppo sempre risorto grazie a imprenditori  senza scrupoli spesso collusi con organizzazioni criminali e mafiose.

Da alcune settimane si è insediata a Foggia la Rete del lavoro agricolo di qualità. Una rete di chi vuole costruire impresa di qualità, condizioni di lavoro ottimali, garanzia dei diritti, occupazione… Vengono così costantemente monitorate  intermediazione,  trasporti, accoglienza. Ogni forma di illegalità denunciata e aggredita con ogni mezzo. Non viene tralascato neanche  l’impegno culturale, insomma quelle iniziative che possono modificare la coscienza civica di chi vive il territorio.

A distanza di quasi due anni dall’approvazione della legge 199 contro il caporalato, simbolicamente dedicata a Paola Clemente, la bracciante morta di lavoro nelle campagne di Andria nel 2015, si è insediata la prima sezione territoriale della Rete del lavoro agricolo di qualità. Non è un caso che si parta da Foggia, la provincia dei ghetti e dello sfruttamento degli immigrati nei campi di pomodoro. La prossima stagione di raccolta è vicina e le istituzioni, i sindacati, le parti datoriali provano a rendere concrete le misure previste nell’articolato legislativo.

La Rete come istituzione è precedente alla legge 199/2016, ma l’articolo 8 ha modificato profondamente l’organismo, ampliandone le competenze e introducendo nuovi requisiti per le imprese che vogliono iscriversi. Oltre al non aver riportato condanne penali in materia di lavoro né aver ricevuto negli ultimi tre anni sanzioni amministrative per violazioni in materia legislativa e sociale; oltre ad essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali e l’applicazione dei contratti, alla Rete ora possono aderire anche – stipulando apposite convenzioni – sportelli per l’immigrazione, istituzioni locali, centri per l’impiego, enti bilaterali, agenzie per il lavoro, così come imprese autorizzate al trasporto di persone, che possono accedere a contributi per il trasporto dei lavoratori agricoli.

Positivo per la Flai di Foggia il dato del numero di imprese locali che sta aderendo alla Rete. Una forma organizzativa che può garantire al sistema agroindustriale quelle condizioni necessarie affinché questo possa  diventare un settore davvero trainante per l’economia del territorio, capace di coniugare produzioni e lavoro di qualità”.