La Pazzia di Isabelladurò quella famosa e non mai abbastanza lodata compagnia de i Comici Gelosi molti e molti anni, mostrando ai comici venturi il vero modo di componere e di recitar Comedie, Tragicomedie, Tragedie, Pastorali…

Francesco Andreini è stato un attore e drammaturgo italiano della Commedia dell'arte della seconda metà del XVI secolo e l'inizio del XVII secolo.. Wikipedia   Data di nascita: 1548, Pistoia Data di morte: 1624, Mantova Coniuge: Isabella Andreini (s. 1578) Libri: Le bravure di capitan Spavento
Francesco Andreini è stato un attore e drammaturgo italiano della Commedia dell’arte della seconda metà del XVI secolo e l’inizio del XVII secolo.. è nato nel 1548 a Pistoia e morto a Mantova
nel 1624, Mantova
Sposò Isabella Andreini  nel 1578
Libri: Le bravure di capitan Spavento

Finito che fu quel termine, e venuto meno il vivere d’Isabella mia dilettissima Consorte… fui da molti amici consigliato a scrivere… per lasciare qualche memoria di me, per seguitare l’onorato grido della moglie mia…     (Francesco Andreini )

Elena Bucci e Marco Sgrosso  scrivono: quando Gerardo Guccini ci ha rivolto l’invito a creare questo spettacolo, abbiamo accolto la proposta con un grande entusiasmo ma anche con una punta di profondo timore. L’idea di “rievocare” sulle tavole di un palcoscenico due personaggi mitici nella storia del teatro come Isabella e Francesco Andreini ci è parsa un’occasione importante e necessaria per riflettere sulle radici stesse dell’arte dell’attore, sul senso più profondo della nostra professione, sul fascino e sulla forza misteriosi di un ‘mestiere’ che si tramanda nei secoli nonostante il suo carattere effimero.

Le notizie biografiche su Isabella e Francesco sono scarne ed è difficile ricostruire con esattezza cosa e come recitassero, nonostante l’ampia mole di scritti tramandataci dal meticoloso lavoro di raccolta di Francesco dopo la morte improvvisa e prematura della moglie a Lione durante il viaggio di ritorno da una tournèe in Francia.

La descrizione ammirata dei testimoni della famosa “Pazzia di Isabella” ci consentono uno squarcio di immaginazione sulla forza scenica ipnotica di questa attrice “cittadina del  mondo” che seppe essere innovativa e rivoluzionaria,  pur nel pieno rispetto della grande tradizione degli Attori dell’Arte del suo tempo. La raccolta delle oltre cento “Bravure” del Capitano Spavento di Vall’Inferna ci offrono uno stimolo per immaginare lo stile irresistibile di un attore che, piuttosto che al ruolo nobile dell’Innamorato, preferì legarsi ad un personaggio rodomontico ed ingombrante, in netto contrasto con il toccante ritratto umano che ci restituisce la sua volontà di eternazione della memoria dopo la scomparsa di Isabella.

Così, accanto alla decantata perizia di attori – in un tempo in cui il confine tra artista e ciarlatano era sottile – quello che più ci affascina degli Andreini è il senso profondamente metateatrale del loro operare, la geniale strategia attuata per ottenere quella stima e quel rispetto sociale dovuti ad una categoria di Artisti. Il vero sforzo di Isabella non è tanto quello di conseguire un trionfo scenico al quale sembra destinata da un talento naturale quanto quello di oscurare l’aspetto ‘meretricio’ della professione di attrice attraverso la costruzione di una immagine pubblica “virtuosa ed onorata” – sposa e madre esemplare, dotta letterata e celebrata poetessa accademica, donna degna dell’amicizia e della stima dei nobili e dei potenti – e di superare così il limite dell’effimero teatrale per conquistare gloria e fama imperiture.

…di tentar fama io mai non sarò stanca perché il mio nome invido oblìo non copra…

E se da un lato è difficile ricostruire i gesti, ritrovare le parole, lo stile e i modi della loro recitazione, dall’altro è affascinante immaginare che dai fiumi di inchiostro scritti dagli Andreini e sugli Andreini, riappaiano le loro ombre, le loro sagome, in maschera o a volto nudo, per raccontarci ancora la loro storia, la fortunosa vita e le passioni, i viaggi trionfali e faticosi di un’epoca d’oro del Teatro, e per ricordarci che ”i morti son quelli che fan parlare i vivi”

Elena Bucci e Marco Sgrosso, attori, autori e registi, hanno fatto parte della compagnia di Leo de Berardinis dal 1985 al 1999, partecipando a memorabili spettacoli, da King Lear a Totò Principe di Danimarca e a Il ritorno di Scaramouche.

Nel 1993 fondano la compagnia Le belle bandiere, realizzando produzioni che spaziano da scritture originali a drammaturgie contemporanee, da riletture di testi classici ad esperimenti per la commistione tra le arti e praticando il repertorio sia in Italia che all’estero, grazie ad un nucleo stabile di attori e tecnici aperto a nuovi apporti. La compagnia, con sede a Bologna e a Russi, cura un Laboratorio, un Archivio e ha contribuito al recupero del Teatro di Russi e di altri spazi. Tra i riconoscimenti: i premi Ubu 2001 e 2016 come migliore attrice e il premio Eleonora Duse 2016 ad Elena Bucci, e alla Compagnia il premio Hystrio Altre Muse, il premio Viviani Città di Benevento, il premio Scenari Pagani. Insieme, Elena e Marco creano L’amore delle pietre, Gli occhi dei matti, Cavalieri erranti, La pazzia di Isabella, e mettono in scena L’amante, Delirio a due, La morte e la fanciulla, Macbeth Duo, fino al recentissimo Prima della pensione ovvero Cospiratori di Thomas Bernhard, che ha dato inizio alla collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione. Con la compagnia Diablogues e il sostegno del Teatro degli Incamminati, realizzano Il berretto a sonagli, Anfitrione, Il mercante di Venezia e Le Smanie per la villeggiatura, Premio ETI Olimpici del Teatro come migliore spettacolo di prosa nel 2004. La felice collaborazione con il Centro Teatrale Bresciano porta a Macbeth, Hedda Gabler, La locandiera, Antigone, Svenimenti, La Canzone di Giasone e Medea, con la regia di Elena e la collaborazione di Marco, mentre nel prossimo aprile debutterà Le relazioni pericolose. Elena dirige Santa Giovanna dei Macelli (Teatro Metastasio di Prato) e scritture originali tra le quali Regina la Paura (Mercadante di Napoli), Juana de la Cruz o le insidie della fede, Colloqui con la Cattiva Dea, Folia Shakespeariana (Ravenna Festival), Non sentire il male, Barnum, In canto e in veglia, Bimba; mentre Marco realizza Ella, Basso Napoletano, Memorie del sottosuolo, L’angelo abietto. Entrambi curano progetti di formazione per scuole, accademie e altre associazioni, tra cui il Cimes dell’Università di Bologna, la Paolo Grassi di Milano, l’Accademia Nico Pepe di Udine, l’Accademia Teatrale Veneta, la Scuola del Teatro Stabile di Torino. In teatro o in cinema hanno collaborato, tra gli altri, con Mario Martone, Claudio Morganti, Raoul Ruiz, Francesco Macedonio, Maurizio Schmidt, Valter Malosti, Pappi Corsicato, Luca Guadagnino, Tonino De Bernardi. La Compagnia è sostenuta da Regione Emilia Romagna e Comune di Russi.

Le Belle Bandiere associazione culturale, compagnia di teatro Via Faentina Nord 4/1 Russi (Ra) Via Vizzani 41 Bologna

tel. 393.9535376 info@lebellebandiere.it www.lebellebandiere.it

Teatro Palladium – Università Roma Tre
Sito web: http://teatropalladium.uniroma3.it/
Prevendite: biglietteria.palladium@uniroma3.it; tel. 327 2463456

http://www.liveticket.it/TeatroPalladium
Organizzazione e promozione Teatro Palladium: Music Theatre International
Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni
+39 06 3225044 – +39 328 4112014 – info@elisabettacastiglioni.it