Si sono svolti nella bella cornice romana dell’Orto botanico, sotto il Gianicolo, nella Sala dell’Arancera, gli Stati Generali delle Donne dell’Agricoltura promossi, il 29 ottobre, dal Coordinamento Donne della Confederazione Italiana dei Dirigenti Quadri e Impiegati dell’Agricoltura (Confederdia), da Confederdia-Lazio, Museo Orto Botanico, Dipartimento di Biologia Ambientale e Università “Sapienza”.

Hanno aperto i lavori Giovanni Arretini, Presidente Confederdia e Loredana Pesoli, Coordinatrice Nazionale Donne.

Sono intervenute Enrica Onorati (Assessora Agricoltura, Cibo e Ambiente Regione Lazio) e Valentina Cardinali, Consigliera regionale di Parià del Lazio,

L’organizzazione è composta, a tutti i suoi livelli “da soggetti iscritti che, in un rapporto di volontariato attivo, sempre in contatto con le reali condizioni di lavoro e d’impresa e sempre al fianco di imprenditori e operai, svolgono il lavoro di gestione, amministrazione e controllo delle attività delle aziende” maturando competenze ed esperienze sul campo.

Molte conoscenze sono eredità di generazioni di agricoltori e agricoltrici e “consentono di leggere i fenomeni politici, sociali, culturali e produttivi legati all’agricoltura, in un quadro d’insieme che guarda al benessere dei lavoratori e delle lavoratrici, in sintonia con la tutela dell’impresa e del territorio”.

Il Coordinamento Donne ha la funzione di rappresentanza in merito alle politiche di genere e di pari opportunità; l’organizzazione, presente ai tavoli istituiti presso le prefetture, s’impegna nella lotta contro il caporalato e contro ogni tipo di sfruttamento lavorativo in agricoltura; aderisce all’European Federation of Food, Agricolture & Tourism Trade Unions; presiede l’Agriculture Sector Board Mediterranean East.

In calendario temi importanti per lo sviluppo economico e il benessere alimentare.

In dibattito, tra gli altri: il ruolo e gli apporti delle donne rispetto al grande tema dei cambiamenti climatici (Alessandra Oddi Baglioni, Presidente Confagricoltura Donna); il protagonismo delle lavoratrici nelle filiere agroalimentari (Enrica Mammucari, Segretaria Nazionale Ila); il credito delle aziende agricole femminili che propongono forme originali di imprenditorialità (Orsola Balducci, imprenditrice); welfare: un sostegno per le donne lavoratrici in agricoltura (Raffaella Buonaguro, Segretaria Nazionale Fai Cisl); il ruolo delle donne tra  capolarato e innovazione (Tina Baldi, Segretaria Nazionale Flai-Cgil).

Gli Stati Generali sono un momento di allargato e approfondito confronto e dialogo in un momento in cui si discute la nuova Pac 2021/27.

Il settore agricolo e quello forestale possono dare un contributo fattivo alle questioni ambientali e alla mitigazione dei cambiamenti climatici.

Il tema ricorrente è la necessità di guardare con lungimiranza al futuro, di avere politiche a lungo termine finalizzate al rinnovamento e all’adeguamento. Tagli alle politiche di sviluppo rurale, specie nel Mezzogiorno, possono avere rimandi pesanti.

L’agricoltura conosce, in questi anni, un certo ritorno alla terra e alla vigna di giovani competenti che affrontano diversamente dal passato gli aspetti della produzione e del mercato, fanno rete.

È stato ricordato l’appuntamento del 2020 per gli Stati Generali dell’Agricoltura per meglio elaborare le strategie dell’agricoltura del futuro e rispondere alla crescente domanda di cibo e, insieme, di preservazione dell’ambiente, come da Agenda 2030 dell’ONU.  

È iniziato perciò il percorso di iniziative ed eventi di approfondimento, con frequenza mensile, la presenza di chi opera nel settore ma anche di enti e società civile. L’argomento infatti interroga tutti, nelle sue diversificazioni; l’ambiente infatti dice e domina il settore con maggiore o minore sostenibilità a seconda delle zone montane o pianeggianti, della presenza e quantità d’acqua piovana o fluviale, delle presenze, animali e umane sul territorio, la sua antropizzazione.

Le organizzazioni femminili dell’agricoltura sono molte. In base al IV censimento effettuato da Crea, sono il 30%, hanno una buona tenuta, in molti casi maggiore di quella degli uomini; registrano una crescita continua di conduttrici.

Dalla stessa inchiesta si evince che le donne posseggono i 21% della superficie agricola utilizzata, ma le loro aziende sono generalmente piccole, il 78% è sotto i 5 ettari e solo il 20% supera i duecento ettari; inoltre il volume delle imprese femminili è più bassa di un buon terzo di quella maschile, ma sono elementi in crescita.

 

L’incontro romano, è stato intercalato dalla degustazione di prodotti tipici e dalla visita guidata nell’Orto botanico.