Il seminario  si terrà presso Palazzo Altieri a Piazza del Gesù 49   il 26 ottobre 2018 nel clima di rinnovata attenzione al genere femminile che si coglie nel Paese. Il Coordinamento Donne Nazionale delle Acli vuole tornare a porre al centro dell’attenzione la parità di genere e quanto si è fatto e si sta facendo in Italia per garantire le pari opportunità. È consapevolezza diffusa infatti che, malgrado i progressi, molto resti ancora da fare perché le donne raggiungano la parità in molti campi, a partire da quello del lavoro. La transizione femminile verso il lavoro continua a rappresentare una criticità, cui si aggiungono le condizioni delle donne al lavoro, solitamente sfavorevoli, specie se oltre al genere si unisce la generazione e la collocazione geografica. La condizione femminile è inoltre influenzata da uno squilibrio sociale, legato all’iniqua distribuzione del lavoro di cura, che, gravando principalmente sulle donne, impone loro costi esistenziali più alti. In questo quadro, le politiche sociali ricoprono un ruolo determinante nella definizione della qualità della vita e delle condizioni di lavoro di donne e di uomini.

PROGRAMMA

10.00 – Arrivo e registrazione dei partecipanti – 10.30 – Avvio dei lavori

Introduzione a cura della Responsabile Agnese Ranghelli

10.45 – Relazione di Tania Cappadozzi e Federica Pintaldi (Istat)

11.30 – Tavolo di confronto politico

Nunzia Catalfo*, Senatrice M5S Presidente della Commissione Lavoro del Senato della Repubblica

Donatella Conzatti, Senatrice FI-BP

Valeria Fedeli, Senatrice PD

Nazario Pagano, Senatore FI-B

12.45 – Conclusioni a cura del presidente nazionale Acli, Roberto Rossini

Il Coordinamento Donne è previsto nello Statuto delle Acli dal 1982

Fin dagli albori, la consistente componente femminile che rappresentava circa il 25% degli iscritti, faceva sentire la sua voce: il primo congresso nazionale femminile delle Acli si tenne ad Assisi nel luglio 1949.

Le peculiarità del ruolo femminile nella vita lavorativa, sociale e politica sono ormai molto evidenti ma numerosi ostacoli tuttora non consentono la piena rappresentazione della parità di genere. Il ruolo non paritario nella famiglia, problemi nel mondo del lavoro relativi alla formazione, alla parità di salario, al reinserimento dopo la gravidanza, sono tuttora problemi troppo spesso aperti. Questi oltre a pregiudizi, per lo più maschili, e inibizioni, per lo più femminili, condizionano la presenza delle donne in ambito sociale e politico.

Il Coordinamento Donne vuole essere il luogo in cui, ad ogni livello dell’associazione, si possa e debba elaborare e realizzare esperienze (studio, formazione, azione sociale e politica) in sintonia con la mentalità, i metodi e i tempi delle donne. Il confronto tra donne di diversa provenienza geografica e professionale, di diverse età, di diverso luogo e funzione nelle Acli, di diverse sensibilità ed esperienza, è un punto di forza su cui operare nei diversi contesti, nazionale, regionale e locale.

È fondamentale per la crescita dell’Italia e il superamento della crisi, intensificare la partecipazione femminile alla vita lavorativa, sociale e politica, compiendo un’attenta riflessione sul significato stesso della politica, intesa come attiva partecipazione delle donne a tutti gli ambiti e livelli della società, quale espressione della parità fra i due sessi ed esercizio pieno della cittadinanza sociale.

Senza l’apporto fondamentale delle donne le Acli, non sarebbero ciò che sono. E questo vale per l’intera società, non esclusa la Chiesa.