Domani alle 14, il movimento Non Una Di Meno sarà in piazza del Campidoglio per dire «Basta violenza maschile. Basta strumentalizzazioni sui nostri corpi». Mentre venerdì alle 18, in piazza dell’Immacolata, San Lorenzo solidale lancia un presidio di solidarietà con Desirée e di denuncia dell’abbandono del quartiere.

Anche oggi si è costituito un presidio con tante donne per portare solidarietà alla giovane Desirée, barbaramente uccisa a Roma. Accuse contro il Ministro dell’Interno, che non riesce ad avvicinarsi allo stabile, «Arrivi sempre dopo, per le passerelle» gli è stato gridato «Arrivi sempre dopo», «Fuori fascisti e spacciatori dai quartieri». Così è stata accolto questa mattina Matteo Salvini a San Lorenzo. Il Ministro dell’Interno si è presentato intorno alle 12.30 in via dei Lucani, provando a raggiungere lo stabile in cui è stata barbaramente uccisa Desirée, una ragazza di appena 16 anni originaria di Cisterna Latina.

Già dalle prime ore del mattino, sul luogo dell’omicidio erano giunte tante manifestazioni di solidarietà. Fiori, candela e la presenza di abitanti del quartiere e molte donne. «Non si può morire così, a 16 anni. Quella ragazza potevo essere io, che ho solo qualche anno in più di Desirée» – ha detto davanti alle telecamere una studentessa della Sapienza – «In Italia c’è un’emergenza che si chiama femminicidi. Centinaia di donne vengono uccise ogni anno. Gli assassini hanno tutti una caratteristica in comune: sono uomini».

Il consigliere municipale Rino Fabiano, intanto, ha attaccato l’inazione delle istituzione: «Noi come municipio abbiamo segnalato più volte le problematiche di questo edificio e la presenza dello spaccio. Lo abbiamo fatto in diversi tavoli per la sicurezza. Ma non è accaduto niente, né a livello comunale, né da parte del governo o delle forze dell’ordine. Abbiamo anche sentito più volte la proprietà chiedendo di murare gli ingressi: la proprietà privata è sempre inserita in un contesto pubblico e non può essere abbandonata in questo modo».

Il presidio si è andato ingrossando con il passare delle ore. Sotto la grande scritta «Giustizia per Desirée», sono comparsi i primi striscioni sotto la grande scritta: «Le strade sicure le fanno le donne», «No alle strumentalizzazioni sul corpo di Desirée». Le tante donne accorse a portare solidarietà alla ragazza uccisa hanno intonato cori contro i femminicidi e la violenza maschile sulle donne.

Quando intorno alle 12.30 in via dei Lucani è arrivato il Ministro, gli animi si sono surriscaldati. Alcuni elementi isolati lo hanno applaudito, riuscendo ad avvicinarsi alle telecamere. Tra loro qualcuno ha gridato: «Serve Benito, non basta Salvini». Tutto il resto del presidio, però, ha contestato la passerella dell’esponente leghista e la strumentalizzazione della drammatica vicenda. Le donne hanno occupato la strada e così Salvini non è riuscito ad avvicinarsi allo stabile, rimanendo a distanza circondato dalle telecamere.

Mentre un cordone della celere bloccava le manifestanti, un ragazzo, molto giovane, si è avvicinato a un poliziotto e gli ha detto: «Vorrei chiederle come funzionano le segnalazioni in Questura, che succede quando arrivano. Io abito qua, in questa strada. Da casa mia abbiamo fatto cinque segnalazioni, ma poi non è successo niente. Ho una sorella di 17 anni, poteva essere lei. Io so che a questi che manifestano li tenete sempre sotto controllo e li denunciate in continuazione, perché non vi preoccupato dei problemi veri?». «Procedure», ha risposto l’agente.  «Fuori la mafia e lo spaccio dal quartiere», «Fuori spacciatori, stupratori e fascisti da San Lorenzo», gridavano le manifestanti.  (Da Dinamo-press)