Anche quest’anno, per il 7° anno consecutivo, l’Associazione A Sud, in collaborazione con la Casa Internazionale delle Donne di Roma promuove il Premio Donne Pace Ambiente Wangari Maathai, che ogni anno dal 2012 premia, attorno all’8 marzo, l’impegno delle donne in prima linea per la tutela del territorio e del diritto alla salute.
Durante la VII edizione verranno come ogni anno premiate quattro attiviste, in rappresentanza di altrettante battaglie popolari in corso in Italia contro fattori di rischio ambientali dannosi per l’ambiente e le comunità che lo abitano. Quest’anno, assieme ai quattro premi, verrà consegnato un Premio Speciale alla Casa Internazionale delle Donne di Roma, patrimonio della città e risorsa per tutte le donne, oggi a rischio di sfratto da parte del Comune. Il Premio Speciale è un modo di esprimere sostegno, vicinanza e solidarietà all’esperienza della Casa, che co-promuove e ospita il Premio sin dalla sua prima edizione, e di ribadirne l’alto valore politico, culturale e sociale per tutte le donne e per l’intera città. Per il quarto anno consecutivo, l’iniziativa conta sul Patrocinio della Camera dei Deputati.

Wangari Maathai

Wangari Maathai  –  Fu la prima donna centrafricana a laurearsi, nel 1966 in biologia, presso l’Università di Pittsburgh, dove aveva potuto recarsi grazie al programma “Ponte aereo Kennedy” (che forniva una borsa di studio ai migliori studenti africani) e dove lavorò dallo stesso 1966 presso la facoltà di Biologia, dipartimento di zoologia. 

Maathai e Obama a Nairobi

Nel 1976 si iscrisse nel Consiglio nazionale delle donne del Kenya, assumendone la presidenza nel 1981, mantenuta fino al 1987, anno in cui abbandonò l’associazione.

Attivista e fondatrice nel 1977 del Green Belt Movement, intraprese negli anni novanta una forte campagna di sensibilizzazione verso i problemi della natura e del disboscamento in particolare, per suo tramite sono stati piantati oltre 51 milioni di alberi in Kenya per combattere l’erosione del terreno..

Fu insignita del premio Nobel nel 2004 per il suo contributo ad uno sviluppo sostenbile, alla democrazia ed alla pace. In questo periodo le fu attribuita l’affermazione di essere convinta che l’HIV fosse un virus creato in laboratorio “per sterminare i neri”, affermazione che lei ripetutamente negò di aver fatto.

Il 10 febbraio 2006 ha partecipato alla Cerimonia di apertura dei XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006, portando per la prima volta nella storia la bandiera olimpica insieme ad altre sette celebri donne. Ha anche partecipato al congresso internazionale Foederatio Pueri Cantores come rappresentante del Kenya.    Malata di tumore da lungo tempo, è scomparsa nel settembre 2011 all’età di 71 anni.