Queste alcune osservazioni che Simonetta Crisci ha scritto e che a me sembrano interessanti e da prendere in considerazione. Buona lettura!
La mozione votata ieri al Consiglio Comunale, su richiesta della Consigliera 5S Gemma Guerrini, rispecchia,purtroppo, i vari aspetti politici assunti dal Movimento 5S, fin dal suo sorgere, che riflettono un coacervo di posizioni, alcune politiche ma altre no, che generano contraddittori comportamenti e condotte che essi applicano nella pratica là dove si trovano a governare.
Contraddizioni , ad esempio, tra i principi di diritto di cittadinanza conclamati pubblicamente e le contraddizioni, di fatto, che praticano nei confronti dei migranti, delle donne, dei Rom, con l’aspirazione illusoria ad una legalità formale e non reale, che non è mai interiorizzata e agita come saggia e equilibrata, ma che si esprime in modo sicuramente non “illuminato” né sostanziale.
Affermare che le “numerose attività culturali (Convegni, seminari,corsi, ecc…) di promozione e diffusione della cultura femminile e femminista svolte e/o promosse nel complesso dell’ex Convento del Buon Pastore in via della Lungara a cura delle associazioni componenti il Consorzio “Casa Internazionale delle Donne”o a questo afferenti, risultano di livello alto e acclarato, sia a livello cittadino che nazionale e internazionale” e poi, sostenere nello stesso documento emesso a seguito della riunione della Commissione delle Elette (che ha dato luogo alla seduta di ieri), che la Casa Internazionale delle donne ha fallito nel non aver saputo promuovere l’imprenditoria femminile,pur rappresentando uno dei propositi previsti dalla Convenzione sottoscritta con il Comune di Roma, significa dare risalto ad una contraddizione emersa proprio in quel documento, senza aver considerato che quest’ultima asserzione non corrisponde al vero, avendo la Casa sviluppato proprio tutte quelle risorse necessarie per accogliere le donne in difficoltà e accolte negli anni tramite l’offerta di quei servizi prodotti dalla capacità, anche imprenditoriale sviluppata dalle 33 associazioni che operano al suo interno,compresa la mensa e la foresteria, egregiamente gestite.
Senza aver mai pesato sul bilancio del Comune di Roma, autogestendo le situazioni critiche e autoproducendo risposte adeguate alle stesse.
A fronte di tali osservazioni è sicuramente necessario rilevare che la proposta di mozione presentata al Consiglio Comunale è stata motivata, non sulla negatività rilevata nel documento redatto in precedenza dalla Commissione delle elette, bensì su una più facile e abbordabile critica alla gestione della Casa, rilevata dal mancato pagamento del debito di 833 mila Euro non assolto dalla gestione del Buon Pastore.
Ciò ha prodotto una convergenza di approvazione determinata da questa considerazione poiché più giustificatrice di una approvazione, perchèfondata su una violazione più facilmente giustificabile dalla compagine “legalitaria”, che ,però, in tal modo è stata anche deviata nella libertà di giudizio.
Questo comportamento della Consigliera proponente rileva sicuramente , utilizzando uno sguardo alla “legalità”, per aver realizzato uno stratagemma di capziosità politica nei confronti non solo del Consiglio Comunale ma, soprattutto , dei colleghi dello stesso partito, violando un piano di sana gestione dei rapporti interni .
Quale lo scopo recondito di tale scelta? Aspettiamo gli eventi sicure di voler osteggiare sia legalmente che su un piano di rapporti di forza politici, che anche noi donne della Casa abbiamo,avendo sempre operato con onestà e chiarezza di gestione. – Roma 18 maggio 2018