I dati dell’Istat, resi noti dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, confermano quanto purtroppo già sapevamo: gli autori delle violenze più gravi sono prevalentemente i partner o ex e molte volte le vittime avevano già denunciato o segnalato i loro aggressori

Bisogna essere consapevoli che il femminicidio è solo l’ultimo atto di una serie di violenze che vanno bloccate sul nascere. Gli interventi da portare avanti sono molteplici: da una maggiore attenzione da parte delle forze dell’ordine alle denunce o alle segnalazioni, a una piena attuazione del piano antiviolenza che giovedì è stato approvato dalla Conferenza Stato Regioni, a un’operazione culturale da portare avanti nelle scuole, alla sensibilizzazione e alla formazione di alcuni giudici che a volte concedono troppe attenuanti o lasciano in libertà stalker e violenti, fino ad arrivare a atti molto concreti come dotare le donne “a rischio” di dispositivi elettronici per allertare le forze dell’ordine in caso di pericolo. Tutto questo però non basta perché aiuterebbe solo le donne che sono consapevoli delle violenze subite e di quelle che potrebbero subire. Per le altre è necessario intervenire con una massiccia campagna di informazione, una sorta di decalogo che indichi quali sono i segnali di pericolo e come comportarsi già dal primo campanello d’allarme.

Fermare questa piaga  deve diventare una priorità che si può e si deve fare.  Saremo anche noi al corteo di Roma per dire basta ai femminicidi e alla violenza contro le donne.

Prima di partecipare alla manifestazione romana organizzata da “Non una di meno”, che partirà alle 14 da Piazza della Repubblica, sarò alla Camera – dove per la prima volta l’Aula di Montecitorio sarà aperta solo alle donne alle vittime di violenza e a chi le sostiene. “#InQuantoDonna” e’ il titolo dell’evento fortemente voluto dalla Presidente Laura Boldrini. Per l’occasione, non solo l’Aula, ma anche le altre sale della Camera saranno aperte per accogliere tutte coloro che hanno aderito all’invito della terza carica dello Stato: oltre 1300 donne provenienti da tutta Italia.