Le 23 organizzazioni promotrici dell’appello “Mai più fascismi“, espressione di tanta parte del mondo democratico, indicono per sabato 24 febbraio, a Roma, la manifestazione nazionale “Mai più fascismi, mai più razzismi”.

Il programma – anticipa una nota dell’Anpi – è il seguente: concentramento alle 13.30 in piazza della Repubblica, avvio del corteo e arrivo in piazza del Popolo dove avrà luogo dalle 15 la manifestazione.

“Chiediamo alle istituzioni la necessaria severità: ci sono formazioni come Casapound o Forza Nuova che anche se non portano nel loro nome la parola fascismo tali sono, e vanno perseguite”. Così la presidente nazionale dell’Anpi Carla Nespolo nel presentare l’appello “Mai più Fascismi” promosso da ventitré associazioni, partiti, sindacati e movimenti democratici nazionali, tra cui la Cgil, preoccupati dal moltiplicarsi di organizzazioni neofasciste o neonaziste. “È un appello – aggiunge Nespolo – che esprime una preoccupazione molto forte per i rischi della nostra democrazia per il risorgente fascismo e per atteggiamenti di nostalgia. Vogliamo dare una risposta umana a idee disumane. In pochi giorni abbiamo avuto 20 mila firme, vuol dire che c’è una Italia unita e democratica che non si fa intimidire e che chiede che sia applicata la dodicesima disposizione finale della costituzione. Le associazioni fasciste devono essere sciolte come prevede la legge”.

LEGGI E FIRMA L’APPELLO SU CHANGE.ORG

 

ACLI – ANED – ANPI – ANPPIA – ARCI – Associazione per il Rinnovamento della Sinistra – Articolo 21 – CGIL – CISL – Comitati Dossetti per la Costituzione – Coordinamento Democrazia Costituzionale – FIAP – FIVL – Istituto Alcide Cervi
L’Altra Europa con Tsipras – Libera – Liberi e Uguali – Libertà e Giustizia – Partito Comunista Italiano – Partito Democratico – Rifondazione Comunista – UIL – UISP  hanno sottoscritto questo APPELO  per promuovere la MANIFESTAZIONE

Noi, cittadine e cittadini democratici, lanciamo questo appello alle Istituzioni repubblicane.

Attenzione: qui ed ora c’è una minaccia per la democrazia.

Si stanno moltiplicando nel nostro Paese sotto varie sigle organizzazioni neofasciste o neonaziste presenti in modo crescente nella realtà sociale e sul web. Esse diffondono i virus della violenza, della discriminazione, dell’odio verso chi bollano come diverso, del razzismo e della xenofobia, a ottant’anni da uno dei provvedimenti più odiosi del fascismo: la promulgazione delle leggi razziali.

Fenomeni analoghi stanno avvenendo nel mondo e in Europa, in particolare nell’est, e si manifestano specialmente attraverso risorgenti chiusure nazionalistiche e xenofobe, con cortei e iniziative di stampo oscurantista o nazista, come recentemente avvenuto a Varsavia, persino con atti di repressione e di persecuzione verso le opposizioni.

Per questo, uniti, vogliamo dare una risposta umana a tali idee disumane affermando un’altra visione delle realtà che metta al centro il valore della persona, della vita, della solidarietà, della democrazia come strumento di partecipazione e di riscatto sociale.

Per questo, uniti, sollecitiamo ogni potere pubblico e privato a promuovere una nuova stagione di giustizia sociale contrastando il degrado, l’abbandono e la povertà che sono oggi il brodo di coltura che alimenta tutti i neofascismi.

Per questo, uniti, invitiamo le Istituzioni a operare perché lo Stato manifesti pienamente la sua natura antifascista in ogni sua articolazione, impegnandosi in particolare sul terreno della formazione, della memoria, della conoscenza e dell’attuazione della Costituzione.

Per questo, uniti, lanciamo un allarme democratico richiamando alle proprie responsabilità tutti i livelli delle Istituzioni affinché si attui pienamente la XII Disposizione della Costituzione (“È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”) e si applichino integralmente le leggi Scelba e Mancino che puniscono ogni forma di fascismo e di razzismo.

Per questo, uniti, esortiamo le autorità competenti a vietare nelle competizioni elettorali la presentazione di liste direttamente o indirettamente legate a organizzazioni, associazioni o partiti che si richiamino al fascismo o al nazismo, come sostanzialmente previsto dagli attuali regolamenti, ma non sempre applicato, e a proibire nei Comuni e nelle Regioni iniziative promosse da tali organismi, comunque camuffati, prendendo esempio dalle buone pratiche di diverse Istituzioni locali.

Per questo, uniti, chiediamo che le organizzazioni neofasciste o neonaziste siano messe nella condizione di non nuocere sciogliendole per legge, come già avvenuto in alcuni casi negli anni 70 e come imposto dalla XII Disposizione della Costituzione.

Per questo, uniti, come primo impegno verso una più vasta mobilitazione popolare e nazionale invitiamo a sottoscrivere questo appello le cittadine e i cittadini, le associazioni democratiche sociali, civili, politiche e culturali. L’esperienza della Resistenza ci insegna che i fascismi si sconfiggono con la conoscenza, con l’unità democratica, con la fermezza delle Istituzioni.

Nel nostro Paese già un’altra volta la debolezza dello Stato rese possibile l’avventura fascista che portò sangue, guerra e rovina come mai si era visto nella storia dell’umanità. L’Italia, l’Europa e il mondo intero pagarono un prezzo altissimo. Dicemmo “Mai più!”; oggi, ancora più forte, gridiamo “Mai più!”. 3 gennaio 2018

“Diamo vita insieme a Roma capitale della Repubblica nata dall’antifascismo e dalla Resistenza – scrivono le organizzazioni -, ad una manifestazione che dev’essere davvero grande, popolare, pacifica, partecipata, patrimonio di quanti hanno a cuore l’inalienabile valore della libertà. Lo chiediamo a tutte le persone, ai lavoratori e alle lavoratrici, ai giovani, alle ragazze, agli anziani, alle famiglie, alle comunità, indipendentemente dalle opinioni politiche, dal credo religioso e dai luoghi di provenienza”.

“L’Italia democratica, solidale, responsabile, civile deve alzare la testa – prosegue il documento dei promotori – e, unita, contrastare con gli strumenti della democrazia, del dialogo, della cultura e della partecipazione ogni deriva razzista, oscurantista, autoritaria ed ogni irresponsabile demagogia che fomenta paure, rancori, xenofobie. L’emigrazione è un irreversibile fenomeno di cui bisogna analizzare cause e responsabilità; coinvolge l’intera Europa e non si risolve con muri e barriere. La gestione delle politiche migratorie dev’essere una gestione sana e propositiva, che crei davvero le condizioni per una piena integrazione sociale nel rispetto del dettato costituzionale”.

Le associazioni ricordano che “il tragico tiro al bersaglio di Macerata contro inermi conferma che il tema dei migranti, del razzismo e del fascismo è drammaticamente all’ordine del giorno; chi minimizza o addirittura sostiene i comportamenti criminali come la tentata strage è allo stesso modo corresponsabile della diffusione di pulsioni razziste e fasciste oggi presenti in segmenti per fortuna minoritari della popolazione. Ma esiste un’altra Italia, quella del volontariato, dell’associazionismo, della convivenza, della solidarietà, delle lotte democratiche; a questa Italia noi vogliamo dare voce”.

“L’ininterrotta sequenza di intimidazioni e atti di violenza fascista e razzista di questi mesi, come la provocazione di Como, ha messo in pericolo la sicurezza di tutte e di tutti, che dev’essere garantita dallo Stato democratico attraverso la partecipazione popolare, la promozione dell’eguaglianza sociale, l’integrazione, la conoscenza, la formazione civile e la coesione sociale, l’attività delle forze dell’ordine”.

Con la manifestazione nazionale e unitaria del 24 febbraio, “dopo le iniziative dei mesi scorsi a cominciare dal 28 ottobre 2017 e dopo le manifestazioni a Macerata e in molte altre città d’Italia – sottolinea l’appello -, si deve rafforzare un paziente lavoro di valorizzazione della dignità della persona, dell’apprendimento culturale fin dall’età scolare, del recupero e della trasmissione della memoria, per riaffermare il valore della Costituzione e della sua piena attuazione. Fascismi e razzismi hanno provocato nel 900 le più sconvolgenti tragedie della nostra storia. Mai più! Per unire: solidarietà e libertà siano il perno della democrazia di oggi e di domani”, concludono i promotori della manifestazione a Roma.