Già nel giugno scorso il palazzo era stato sgomberato per essere poi rioccupato qualche giorno dopo. Stamattina l’intervento della polizia. Le associazioni denunciano: “Ennesimo sgombero senza alternativa, persone sono tutte fuoriuscite dall’accoglienza”

E’ stato sgomberato di nuovo il palazzo occupato di via Vannina, nella zona est di Roma. Questa mattina la polizia ha fatto irruzione nello stabile, dove vivevano circa 100 persone, in maggioranza provenienti da Gambia e Nigeria. Secondo le testimonianze, lo sgombero si è svolto senza tensioni, le persone presenti (tra cui alcune donne) sono state portate in questura per l’identificazione. L’immobile è stato invece bonificato, gli agenti intervenuti sul posto hanno montato filo spinato sulle inferriate per evitare una nuova occupazione. Già nel giugno scorso, infatti, il palazzo era stato sgomberato per essere poi rioccupato qualche giorno dopo.

“Le persone che ci vivono sono tutte fuoriuscite dall’accoglienza – spiega a Redattore sociale Federica Borlizzi, dell’associazione Alterego, che ogni martedì viene qui a fare assistenza legale -. Noi seguiamo da mesi questi ragazzi: alcuni sono ricorrenti, hanno cioè ottenuto un diniego dalla commissione che deve decidere sulla loro richieste di protezione internazionale, altri hanno il permesso di soggiorno scaduto. Noi li stiamo aiutando nella procedura di regolarizzazione, resa difficile dal fatto che in questo momento la questura di Roma rifiuta la residenza fittizia via Modesta Valenti”.

Anche Francesco Portoghese, dell’associazione A Buon diritto, sottolinea che “molti dei presenti sono regolari di fatto ma irregolari per la legge perché le procedure sono molto complesse. In questo stabile – aggiunge – abbiamo trovato anche alcune ragazze vittima di tratta, e siamo riusciti ad aiutarle grazie all’intervento dell’associazione Be free”. Le associazioni, intervenute sul posto, lamentano che “ancora una volta si assiste a uno sgombero senza alternative”. Per Alterego è anche significativo che oltre agli agenti di polizia non si sia intervenuta la sala operativa sociale di Roma “eppure ci dicono che Comune e municipio sono stati avvisati”. “Anche questa volta nessun piano B. – aggiungono gli attivisti di Baobab experience – Evidente che, come per Piazza Indipendenza, ci sarà un esodo verso un’altra occupazione abitativa”.

Quello di via Vannina è uno degli insediamenti informali dell’area di Tor Cervara, periferia est di Roma, dove tra edifici abbandonati, ex fabbriche e capannoni vivono centinaia tra migranti e rifugiati, spesso senza luce, acqua e gas, come denuncia l’ultimo rapporto di Medici senza frontiere “Fuori Campo”. “La cronica carenza di posti in accoglienza e gli sgomberi in assenza di soluzioni alternative – denuncia Msf – stanno determinando il moltiplicarsi di insediamenti spontanei, in edifici abbandoanti lontani dal centro, dove l’instabilità si accompagna a condizioni di vita di assoluto degrado con uomini, donne e minori che non riescono ad accedere ai beni più elementari”. Secondo il rapporto, nella sola Roma solo circa 3500 le persone che vivono in questa situazione di assoluta precarietà. (ec)