Bia Sarasini, giornalista culturale e componente del collettivo redazione di Leggendaria, e Simona Calavetta, sceneggiatrice di fumetti, introdurranno la proiezione di Matrimoni e pregiudizi versione bollywoodiana del più celebre romanzo della Austen: Orgoglio e pregiudizi.

Il ballo è nei romanzi dell’autrice occasione privilegiata dell’incontro tra uomini e donne, evento ritualizzato e socialmente accettato per conoscersi e misurare possibili compatibilità e insuperabili distanze: uno spazio di negoziazione. Ma non tutti i balli sono uguali: quelli indiani sono una festa di suoni e colori che nella interpretazione della regista anglo-indiana (ma nata in Kenya) Gurinder Chadha assumono una rilevanza anche dal punto di vista della critica post-coloniale.

La magnifica Jane

Ore 21  Entrata: Via San Francesco di Sales 1a  –  Organizza: Casa Internazionale delle donne, Leggendaria, Officina Ciak

 

 

 

 

 

Da wikipedia  –  Jane Austen nacque il 16 dicembre del 1775 a Steventon, nello Hampshire, un piccolo villaggio nel sud-est dell’Inghilterra.  Figlia  del pastore anglicano George Austen e di Cassandra Leigh, Penultima di otto figli, sei maschi e due femmine (James, George, Edward, Henry Thomas, Francis William Frank, Charles John, Jane e Cassandra Elizabeth), fu legata particolarmente alla sorella Cassandra (che, come l’autrice, non si sposerà mai), con la quale intrattenne una fitta corrispondenza andata per la maggior parte distrutta.

Jane trascorse il primo anno della sua vita insieme a una balia, come era uso per l’epoca. Crebbe in un ambiente vivace e culturalmente stimolante; il padre si occupò personalmente della sua educazione insegnandole il francese e le basi della lingua italiana e contribuì alla sua crescita letteraria grazie ad una collezione di libri che contava circa cinquecento volumi. Nel 1783, secondo le consuetudini familiari, Jane e Cassandra andarono a Oxford e in seguito a Southampton per approfondire la loro istruzione insieme a Mrs. Ann Cawley. Dal 1785 al 1786 le due sorelle frequentarono la Abbey School di Reading e tornarono a casa nel dicembre di quell’anno.

Tra il 1787 e il 1793 Jane Austen scrisse i suoi Juvenilia, tre raccolte, dai toni umoristici o gotici, di racconti, poesie, bozze di romanzi e parodie che emulavano la letteratura dell’epoca e che erano scritti per divertire la ristretta cerchia di conoscenti. Tutti i brani sono infatti dedicati ad amici e parenti ad eccezione di Edgar ed Emma. Amore e amicizia, il più famoso tra gli Juvenilia, è una parodia in forma epistolare dei racconti romantici; le protagoniste (Laura, Isabel e Marianne) descrivono per corrispondenza le proprie emozioni amorose con toni forti e violenti dimenticando il decoro e il buon senso. Austen tratterà approfonditamente questo tema pochi anni dopo col personaggio di Marianne Dashwood in Ragione e sentimento.

Primi romanzi

Tra il 1795 e il 1799 Austen iniziò la stesura di quelli che diventeranno i suoi lavori più celebri: Prime impressioni, prima bozza di Orgoglio e pregiudizio, ed Elinor e Marianne che divenne Ragione e sentimento. Nel 1795 lavorò anche a un racconto epistolare, Lady Susan, e scrisse, appunto, il suo primo romanzo Elinor e Marianne. Nel 1796 iniziò a lavorare al suo secondo romanzo Prime impressioni, terminato nell’agosto del 1797 all’età di soli 21 anni.

Colpito dalle doti letterarie della figlia, George Austen, nello stesso anno, contattò un editore proponendo la pubblicazione di Prime impressioni ma senza ottenere alcun esito positivo. Tra il 1797 e il 1798 la Austen rielaborò Elinor e Marianne eliminandone lo stile epistolare e avvicinandolo molto alla stesura finale di Ragione e sentimento. Terminata la revisione iniziò la stesura di un nuovo romanzo che la impegnerà per circa un anno, inizialmente intitolato Susan, poi diventato L’abbazia di Northanger, satira del romanzo gotico molto in voga ai tempi di Austen. Venduto nel 1803 per 10 sterline da Henry Austen a un editore, Benjamin Crosby, non fu pubblicato finché gli Austen non ne riacquistarono i diritti nel 1816.

Nel dicembre del 1800 il Reverendo Austen decise di lasciare Steventon per trasferirsi a Bath seguito dalla famiglia. Durante il soggiorno nella città Jane scrisse I Watson, rimasto incompleto, e lavorò ad alcune modifiche di Susan. A Bath il padre morì improvvisamente nel 1805, lasciando la moglie e le due figlie in precarie condizioni finanziarie seppur aiutate da Edward, James, Henry e Francis Austen.

Nel 1806 le tre donne si trasferirono a Southampton, dal fratello Frank, e successivamente, nel 1809, a Chawton, un piccolo villaggio dell’Hampshire a pochi chilometri dal loro luogo di origine, dove il fratello Edward mise a disposizione della madre e delle sorelle un cottage di sua proprietà.

L’editore Egerton pubblicò, nel gennaio del 1813, Orgoglio e pregiudizio, ultima revisione di Prime impressioni. Il romanzo fu accolto immediatamente molto bene e già nell’ottobre dello stesso anno ne fu stampata una seconda edizione. Nel 1812 iniziò la stesura di Mansfield Park, terminato e pubblicato nel 1814, ne furono vendute tutte le copie in sei mesi.

Sempre nel 1814 iniziò la stesura di Emma, concluso nel 1815 e pubblicato nel dicembre dello stesso anno da John Murray, noto editore di Londra. Emma fu l’ultimo romanzo di Jane Austen pubblicato in vita. Infatti il suo ultimo e più maturo romanzo, Persuasione (che scrisse nel 1815), fu pubblicato postumo nel dicembre del 1817 insieme a L’abbazia di Northanger.

Il cottage di Chawton dove la Austen visse alcuni anni della sua vita, ora è il Jane Austen’s House Museum.

Nel 1816 Austen si ammalò gravemente. Tra le varie ipotesi la più accreditata è quella che la Austen fosse stata colpita dalla malattia di Addison[10][11], a quel tempo incurabile; nel 1817 la sorella Cassandra la condusse a Winchester, in cerca di una cura adeguata, ma in quella città Austen morì e fu sepolta nella cattedrale. Ancora oggi si può vedere, poco lontano dalla cattedrale, il cottage dove visse gli ultimi tempi della sua vita e dove morì. Negli ultimi mesi di vita aveva continuato a scrivere iniziando la stesura di Sanditon, una satira sul progresso e sulle sue conseguenze, rimasto incompiuto a causa dell’aggravarsi della sua malattia. Nel suo testamento ella indicò di lasciare tutto ciò che aveva a sua sorella e la somma di 50 sterline al fratello.

I suoi romanzi furono pubblicati anonimamente, semplicemente con indicazioni quali “by a Lady” o “by the autor of Sense and Sensibility”. Nonostante in alcuni circoli aristocratici il nome dell’autrice fosse noto, solo con la pubblicazione postuma de L’Abbazia di Northanger e Persuasione il fratello Henry rivelò il nome dell’autrice al pubblico.

In vita Jane non lasciò mai la sua famiglia e morì nubile come la sorella; dopo la sua morte, la sorella Cassandra, e in seguito i fratelli e i loro discendenti, distrussero gran parte delle lettere e delle carte private che le erano appartenute.[2] Il nipote J. E. Austen-Leigh ne scrisse una biografia, A memoir of Jane Austen, pubblicata nel 1869; in essa la Austen viene presentata come una signorina esemplare, presa dalla vita domestica e dedita solo incidentalmente alla letteratura.