Domani 19 aprile a Roma, ore 10 in  Corso Italia 25, si terrà la prima assemblea nazionale in cui la Flai Cgil. (Federazioni lavoratori Agro Industria) e i rappresentati per la sicurezza sul lavoro si troveranno a discutere sul come risolvere malattie, incidenti e morti sul lavoro. Ad introdurre i lavoro Ivana Galli, Segretaria Generale Flai Cgil.

Se si guarda alla totalità del mondo del lavoro, secondo i dati Inail da gennaio a luglio 2017 in Italia sono complessivamente aumentatigli infortuni e i morti sul lavoro, saliti a 591, ovvero quasi 3 morti al giorno (2,78). In tema di incidenti sul lavoro, con particolare riferimento a quelli mortali, l’agricoltura è l’unico settore produttivo in controtendenza per quanto riguarda l’Italia, con un calo del 5% registrato nei primi 7 mesi di quest’anno e sono diminuite anche le denunce di malattie professionali (-3,6%).

Il trend registrato in agricoltura, precisa l’Inail, “Conferma il prezioso lavoro di ammodernamento delle imprese agricole fatto in questi anni per rendere il lavoro in agricoltura tecnologicamente più avanzato, ma anche più sicuro. Questo, anche grazie alle risorse dei Bandi Inail che hanno messo a disposizione delle imprese agricole risorse a fondo perduto per rinnovare ed ammodernare il parco macchine attualmente in circolazione. Un risultato che è frutto dell’impegno degli imprenditori e dei lavoratori per lo sviluppo di un’agricoltura al servizio della sicurezza della salute, dell’ambiente e dell’alimentazione, che vuole conciliare gli interessi delle imprese, degli occupati e dei consumatori“. Rimane però un punto interrogativo sul lavoro stagionale che coinvolge spesso persone che non vengono registrate da nessuna organizzazione, né sindacale, né previdenziale. Un buco nero che deve essere illuminato sopratutto per il numero  elevato di lavoratori e lavoratrici a tutt’oggi invisibili. Il problema del caporalato va dunque messo continuamente sotto i riflettori. Un problema che si ripete decennio dopo decennio senza aver trovato, a tutt’oggi, soluzione.  Più che lavoratori e lavoratrici stagionali oggi si parla di baccianti-schiavi.

la storia delle lotte di chi ha lavorato e lavora la terra è antica. La Federbraccianti  nata nel 1948 è l’erede di quel movimento sindacale e politico che ha le sue radici nelle mutue di soccorso, nelle leghe di resistenza, e che nel 1901, al Congresso di Bologna, si costituì in Federazione Nazionale dei lavoratori della Terra. La Federbraccianti  è, quindi, per tanta parte, la continuatrice dell’opera gloriosa della Federterra

Sono i mesi e gli anni nei quali si registrano i gravi episodi di sangue di Melissa, di Montescaglioso, di Molinella, di Bondeno e di tante altre località; centinaia di lavoratrici e lavoratori vengono arrestati, processati e condannati dai tribunali. Il numero delle e dei braccianti, delle e dei contadini poveri del Sud, arrestati, arriva a 20.000 e di quelli barbaramente uccisi a 84.  Il tributo di dolore e di sangue è stato enorme. Esso è stato pagato per fare avanzare l’emancipazione sociale e politica di chi lavora la terra, per avviare il rinnovamento dell’agricoltura, per sconfiggere i tentativi autoritari e per far avanzare la democrazia e la libertà nelle campagne del paese.