Nell’ambito delle proposte della rassegna IL TEATRO FA GRANDE, fino al 7 gennaio 2018  nella Sala Squarzina del Teatro Argentina va in scena una delle opere più celebri dello scrittore inglese Charles Dickens, “Canto di Natale”, amatissima favola sull’importanza del Natale e sulla riscoperta dei sentimenti, scritta col desiderio di coinvolgere grandi e bambini, cercando di risvegliare sentimenti puri come l’amore e la tolleranza, il rispetto per gli altri e la capacità di apprezzare le piccole cose della vita. A CHRISTMAS CAROL per la regia di Tiziano Panici – che ne firma traduzione e adattamento teatrale insieme ad Alice Spisa – ripercorre lo stile letterario di Dickens, un linguaggio immediatamente teatrale che mantiene sul suo pubblico una presa emotiva ininterrotta.

In occasione delle repliche del 29 e del 30 dicembre 2017, un’ora prima dell’inizio dello spettacolo, sarà possibile partecipare ad una visita guidata un po’ speciale al Teatro Argentina, un piccolo spettacolo itinerante dedicato ai bambini, piccoli spettatori guidati da giovani attori alla scoperta di uno dei teatri più incantevoli e suggestivi. Un percorso nel teatro e di teatro che attraversa il foyer, il palcoscenico, il piccolo museo e la sala fino ad arrivare agli inaspettati sotterranei, per conoscere storie e memorie del Teatro Argentina in maniera insolita e divertente.

Il  romanzo di Dickens racconta la storia di Ebenezer Scrooge, ricco e avaro finanziere, non spende nulla nemmeno per sé. Per lui il Natale è una perdita di tempo ed è talmente infastidito dalle festività che impone al suo contabile Bob Cratchitt, cui dà uno stipendio da fame, di presentarsi in anticipo al lavoro il giorno dopo Natale.Risponde male a tutti coloro che gli fanno gli auguri, incluso l’affettuoso nipote Fred, figlio della defunta sorella, che invano lo prega di pranzare con la sua famiglia. Tornato a casa, però, gli appare il fantasma di Marley, suo defunto socio in affari, imprigionato in una pesante catena che lui stesso, in vita, ha forgiato con la propria avidità.  Marley, prima di svanire, gli annuncia la visita imminente di tre spiriti: uno che incarna i Natali passati, un altro quello presente, l’ultimo il Natale futuro.

Appare il primo Spirito, quello del Natale passato, che lo riporta indietro nel tempo, a rivisitare la propria infanzia dimenticata. In una scena è bambino sui banchi di scuola, mandato a studiare in collegio dal padre che lo ha voluto allontanare dalla famiglia, solo, triste, senza amici, con il solo conforto dell’affetto della sorellina. Qualche anno dopo è apprendista presso l’anziano e benevolo signor Fezziwig, che lo invita a festeggiare il Natale con la sua famiglia. Durante la festa Scrooge conosce quella che diventerà la sua ragazza e le promette di sposarla: ma qualche anno dopo, già ricco, esita a mantenere la promessa perché lei è povera e non gli porterebbe dote. Lei lo lascia andare, distrutta, e da quel giorno Scrooge resterà solo e il suo cuore diventerà sempre più arido. Scrooge è disperato per il suo passato che non si può cambiare: implora il fantasma di non tormentarlo più, e questo sparisce, lasciando il posto allo Spirito del Natale Presente.

Questo conduce Scrooge dalla famiglia di Bob Crachit, che sta consumando la cena di Natale: sono tutti felici, anche il piccolo e malato Tim, sebbene vivano in condizioni misere.  Lo spettro si congeda e compare lo Spirito del Natale Futuro Il fantasma, che gli mostra, poi, il profondo dolore dei Cratchitt:, dopo che  Tim è morto di tisi. Alla vista della morte di Tim, lo spirito del Natale futuro farà sentire in colpa Scrooge per quello che è successo. Lui preso dal rimorso per la perdita si Tim, promette di cambiare.

Bob Cratchit. Quindi, sbarbato e ripulito, esce per strada salutando tutti con affabilità e si presenta a casa di suo nipote dove, accolto con calore, passa il più bel Natale della sua vita. La mattina dopo nel suo ufficio aspetta l’arrivo di Cratchit e, da quel momento, lo tratta da amico, gli dà un notevole aumento di stipendio e si prende cura della sua famiglia e soprattutto di Tiny Tim, che guarisce.

 

Il Canto di Natale (A Christmas Carol, in Prose. Being a Ghost-Story of Christmas), noto anche come Cantico di Natale, Ballata di Natale o Racconto di Natale, è un romanzo breve di genere fantastico del 1843 di Charles Dickens (1812-1870), di cui è una delle opere più famose e popolari. È il più importante della serie dei Libri di Natale (The Christmas Books), una serie di storie che include anche Le campane (The Chimes, 1845), Il grillo del focolare (The Cricket on the Hearth, 1845), La battaglia della vita (The Battle for Life, 1846) e Il patto col fantasma (The Haunted Man, 1848).

Il romanzo è uno degli esempi di critica di Dickens della società ed è anche una delle più famose e commoventi storie sul Natale nel mondo. Narra della conversione del vecchio e tirchio Ebenezer Scrooge, visitato nella notte di Natale da tre spiriti (il Natale del passato, del presente e del futuro), preceduti da un’ammonizione dello spettro del defunto amico e collega Jacob Marley. Il Canto unisce al gusto del racconto gotico l’impegno nella lotta alla povertà e allo sfruttamento minorile, attaccando l’analfabetismo: problemi esasperati apparentemente proprio dalla Poor Law (Legge contro la povertà).