Quanto segue non è un mio post ma l’Appello e l’Annuncio odierno di alcune note e meno note persone della Chiesa cattolica, attive come sempre nella vita politica del nostro Paese; politica nel senso della partecipazione alla collettività umana che lo compone, politica come la città che è il luogo dei «molti».

Con la speranza che sia diffuso ,che navighi, perché internet può servire anche a questo: andare, andare, simme tutt’eguale affacciati alle sponde dello stesso mare e nisciuno è pirata e nisciuno è emigrante simme tutte naviganti

Doriana Goracci
https://www.agoravox.it/Un-digiuno-di-giustizia-in.html

www.agoravox.it
Quanto segue non è un mio post ma l’Appello e l’Annuncio odierno di alcune note e meno note persone della Chiesa cattolica, attive come sempre nella vita politica del nostro Paese; (…)
A tutti gli uomini e donne di buona volontà

 

Martedì 10 luglio 2018 alle ore 12 ci ritroviamo a Roma, in piazza San Pietro, per una giornata di digiuno. Da lì proseguiremo a Montecitorio per testimoniare con il digiuno contro le politiche migratorie di questo governo. E continueremo a digiunare per altri 10 giorni con un presidio davanti a Montecitorio dalle ore 8 alle 14.

 

Per adesioni al digiuno e partecipazione scrivere a questa email: digiunodigiustizia@hotmail.com

 

 

 

UN DIGIUNO DI GIUSTIZIA IN SOLIDARIETA’ CON I MIGRANTI

 

Avete mai pianto, quando avete visto affondare un barcone di migranti?” così Papa Francesco ci interpellava durante la Messa da lui celebrata a Lampedusa per le 33.000 vittime accertate (secondo il giornale inglese Guardian che ne ha pubblicato i nomi) perite nel Mediterraneo per le politiche restrittive della “Fortezza Europa”.

 

È il naufragio dei migranti, dei poveri, dei disperati, ma è anche il naufragio dell’Europa, e dei suoi ideali di essere la “patria dei diritti umani”. La Carta della UE afferma: “La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata”.

 

È un crimine contro l’umanità, un’umanità impoverita e disperata, perpetrato dall’opulenta Europa che rifiuta chi bussa alla sua porta.

 

Un rifiuto che è diventato ancora più brutale con lo scorso vertice della UE dove i capi di governo hanno deciso una politica di non accoglienza. Anche l’Italia, decide ora di non accogliere, di chiudere i porti alle navi delle ONG ed affida invece tale compito alla Guardia Costiera libica, che se salverà i migranti, li riporterà nell’inferno che è la Libia. Perfino la Commissione Europea ha detto: “Non riportate i profughi in Libia, lì ci sono condizioni inumane.”

 

Per questo stiamo di nuovo assistendo a continui naufragi. L’ONU parla di oltre mille morti in questi mesi.

 

Papa Francesco ha fatto sue le parole dell’arcivescovo Hyeronymous di Grecia pronunciate nel campo profughi di Lesbos: “Chi vede gli occhi dei bambini che incontriamo nei campi profughi, è in grado di riconoscere immediatamente la “bancarotta dell’umanità”.

 

È il sangue degli impoveriti, degli ultimi che interpella tutti noi, in particolare noi cristiani che saremo giudicati su: “Ero straniero… e non mi avete accolto.” Noi chiediamo a tutti i credenti, di reagire, di gridare il proprio dissenso davanti a queste politiche disumane.

 

Noi proponiamo un piccolo segno visibile, pubblico: un digiuno a staffetta con un presidio davanti al Parlamento italiano per dire che non possiamo accettare questa politica delle porte chiuse che provoca la morte nel deserto e nel Mediterraneo di migliaia di migranti.

 

“Il digiuno che voglio – dice il profeta Isaia in nome di Dio – non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo senza trascurare i tuoi parenti ?”.

 

 

 

Padre Alex Zanotelli a nome dei Missionari Comboniani.

 

Mons. Raffaele Nogaro- Vescovo Emerito di Caserta

 

Don Alessandro Santoro a nome della Comunità delle Piagge di Firenze.

 

Suor Rita Giaretta- Casa Ruth -Caserta

 

Padre Giorgio Ghezzi – Religioso Sacramentino.

 

“La Comunità del Sacro Convento aderisce e partecipa nella preghiera “ è quanto riferisce padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi.