Martedì 14 Novembre 2017  alle ore 10,15 si tiene in via della lungara 19 a Roma un incontro con Laura Puppato la senatrice che si è fatta carico di coinvolgere 70 parlamentari su un disegno di legge nato dalla volontà delle vittime di violenza  e di chi le ha difese.  Interverranno anche Virginia Ciaravolo (ass. Mai più violenza infinita), Sabina Colletti (ass. Pari Diritti), Irene Giacobbe (ass. power and Gender) Durante l’incontro saranno consegnate le firme raccolte a sostegno del  ddl 2723 “Omicidio di identità”.

Dopo  le aggressioni a Lucia Annibali e Carla Caiazzo, da Palazzo Madama, nella primavera di quest’anno, è arriva una proposta, sottoscritta da senatrici di tutti i partiti per introdurre nel codice penale il reato di omicidio d’identità

Deturpare una donna con l’acido o con il fuoco, sfregiandola, non è provocare lesioni, è come ucciderla, cancellarla.  Un volto distrutto e devastato per sempre, per un attacco volontario, ha il peso di una morte civile. Per questo su proposta della Senatrice Laura Puppato, senatrici di tutti i partiti hanno sottoscritto e depositato un disegno di legge ad hoc. Le parlamentari chiedono di aggiungere al codice penale un nuovo reato, l’omicidio d’identità Una novità assoluta nei codici penali d’Europa.

Le drammatiche testimonianze di Lucia Annibali e Carla Caiazzo – l’avvocata di Pesaro e la mamma napoletana incinta, costrette ad affrontare un calvario medico e psichico – hanno fatto da spinta e collante, cementando un fronte femminile trasversale, oltre le appartenenze politiche. La pena detentiva, per chi sfigura una persona e le toglie l’identità, non dovrà essere inferiore 12 anni di carcere. L’esistenza di una relazione con la vittima – una storia in corso oppure già finita – sarà una aggravante, come già succede per altri reati. La pena  prevista dal ddl è aumentata da un terzo alla metà se i fatti sono commessi da un genitore o da un figlio, dal coniuge, anche legalmente separato, dal partner dell’unione civile o comunque da un soggetto legato alla persona offesa da una relazione affettiva o da una convivenza stabile.

Confrontarsi con le vittime come lei e leggere le dichiarazioni degli aguzzini – ha detto  la Senatrice Laura Puppato durante la conferenza stampa di fine marzo –  mi ha convinto che si debba fare di tutto perché una disposizione specifica sull’omicidio di identità sia approvata al più presto. Molti colleghi maschi hanno chiesto di sottoscrivere il ddl. Spero che lo facciano, che ci sostengano e che il ddl venga approvato in tempo rapidi e veloci. Al Senato c’è il consenso di tutti i gruppi. Mi auguro sia così anche alla Camera”.   

Anche Valeria Fedeli, ministra dell’Istruzione, durante la stessa conferenza stampa  , dando il pieno appoggio ha detto: “Ci siamo misurate con chi ha subito questo reato – parole della responsabile del sistema scolastico e universitario – e abbiamo fatto un ragionamento. Chi sfregia una donna le toglie l’identità, fuori e dentro. Servono pene che facciano riflettere. Ma bisogna intervenire anche su altri due fronti: la prevenzione in ogni luogo,  a cominciare dalle scuole, e il sostegno alle vittime. Il linguaggio corretto e l’educazione al rispetto delle differenze – a detta del ministro Fedeli e delle senatrici  aggregate dal ddl  – sono le condizioni per superare le discriminazioni e le violenze”.

Durante la conferenza stampa che si è tenuta a fine marzo di quest’anno è stato detto anche che “Il disegno di legge è stato scritto in collaborazione con le vittime, con le/i loro avvocati, psicologi e criminologi. Non si limita alla previsione di pene detentive specifiche.  Nei casi di condanna si applicheranno anche pene accessorie specifiche,  cioè l’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela dei figli, alla curatela e all’amministrazione di sostegno, la perdita del diritto agli alimenti e l’esclusione dalla successione della persona offesa, nonché la sospensione dall’esercizio di una professione o di un’arte. Si mettono inoltre limiti al patteggiamento della pena e vincoli alla concessione delle misure alternative alla detenzione”.

Per intervenire d’anticipo, e non solo e sempre dopo, il ddl prevede l’istituzione di un Osservatorio permanente per le azioni di monitoraggio, prevenzione e contrasto al fenomeno, del quale faranno parte rappresentanti del ministero dell’Interno, del Ministero dell’Istruzione, delle regioni e dei comuni.  Inoltre il Miur, sempre nei desiderata delle senatrici, dovrà definire le linee guida per inserire nei programmi scolatici, tenuto conto del livello cognitivo degli alunni, i temi dell’educazione alla legalità e del diritto all’integrità dell’identità personale”.