Dal 24 al 27 maggio 2018  al teatro Belli Viva la vida! Frida Kahlo e Chavela Vargas saranno interpretate da  Francesca Bianco ed Eleonora Tosto accompagnate alla chitarra da Matteo Bottini per la regia di Carlo Emilio Lerici. I testi sono di Valeria Moretti

Frida Kahlo: la sua immagine e i suoi quadri sono diventati oggetti di culto trasferiti su magliette, poster, cartoline, distintivi, gadgets. Icona del Novecento ci ha lasciato infinite, ipnotiche  raffigurazioni di sé.

E’, con la cantante Chavela Vargas, altra figura carismatica della cultura messicana, che Frida si confida in un viaggio poetico e visionario che, intreccia teatro e musica.

A queste due artiste è dedicato l’omaggio Viva la vida! Frida Kahlo e Chavela Vargas, di Valeria Moretti, con Francesca Bianco ed Eleonora Tosto. Alla chitarra Matteo Bottini. Regia di Carlo Emilio Lerici.

Lo spettacolo va in scena al Teatro Belli dal 24 al 27 maggio nell’ambito della rassegna Autori in Compagnia progetto di residenza teatrale per autori iscritti al Fondo PSMSAD dell’INPS destinato a pittori, scultori, musicisti, scrittori e autori drammatici.

Già da viva – nella prima metà del Novecento – Frida Kahlo destava ammirazione, curiosità, stupore, interesse per l’intensità magnetica dello sguardo, la bellezza e fierezza inusuali, un’arte sorprendente, la brutalità degli interventi chirurgici, la fiammante fede politica, le turbolente vicende amorose (dal noto marito il pittore Diego Rivera che sposò divorziò risposò, alla liaison con Trotzky compreso qualche intermezzo femminile), la poeticità dell’abbigliamento, la leggenda del surrealismo…

Chavela Vargas – poncho rosso, sigaro tra le dita e pistola alla cintura – ha incantato e incanta  con la sua voce generazioni di ammiratori.

Ieri, come oggi, Frida e Chavela brillano per  intensità e passione.

Francesca Bianco, nelle vesti della pittrice ed Eleonora Tosto in quelle della cantante, si alternano in uno scambio che ci trasporta in atmosfere oniriche, accompagnate alla chitarra da Matteo Bottini, in cui arte, musica e vita appaiono inscindibili. Senza trascurare il “sottosopra” della civiltà Maya con i suoi teschi e i suoi calendari lunari per un incontro ravvicinato con le creature fantastiche che popolano l’immaginario collettivo del popolo messicano: la “Llorona” in testa!

Valeria Moretti si è da sempre interessata alla scoperta/riscoperta delle donne artiste del passato. Ad Elisabetta Sirani, pittrice bolognese del ‘600 morta in circostanze oscure, ha dedicato un saggio dal titolo “Il pennello lacrimato” ed è stata tra le prime ad occuparsi della oggi notissima Artemisia Gentileschi.