Martedì, 27 novembre 2018, per tutto il giorno possiamo incontrare Cosetta Mastragostino mentre lavora per realizzare speciali carte da gioco. Vicino a lei un tavolo e quattro sedie.  Alcune donne, tra i 65 e i 75 anni, giocano a Burraco. Sono le stesse donne che negli anni ’70 erano in prima fila nelle battaglie politiche, sociali e civili.  L’obiettivo del gioco:«chiudere» rimanendo senza carte in mano. Una metafora della vita oblativa delle donne, ma non solo. Il gioco è anche un  momento di confronto, di rischio, di sfida, di competizione.  In una parola è contrattazione del potere. Il potere della propria forza gestita a mani nude ma con grande intelligenza, intuito e creatività.

 

Il Macro Asilo  è il primo tassello del Polo del Contemporaneo e del Futuro che si configura come presenza complementare rispetto alle altre istituzioni come MAXXI e Galleria Nazionale, per mettere a disposizione di chi abita in città uno spettro ricco di punti di vista ed esperienze.

È da questa sfida che è partito il lavoro di de Finis, in stretta collaborazione con l’Azienda Speciale Palaexpo, che dal 1 gennaio 2018 gestisce il Museo. Per consentire tutto questo si è partiti da un totale ripensamento degli spazi stessi del Museo e della sua articolazione.

Entrando nel Museo il pubblico si troverà di fronte a uno spazio profondamente diverso potendo attraversare in maniera libera e casuale tanti diversi ambienti tematici tra cui il salone dei forum, dove a parete verrà presentata con una grande quadreria una selezione delle opere della Collezione, una sorta di invito “visivo” a collaborare e stare insieme; al centro di questo salone, il “Tavolo dei tavoli” opera abitabile realizzata per l’occasione da Michelangelo Pistoletto.

Tra le nuove stanze anche quella dedicata a Rome (nome plurale di città), la stanza delle parole (dedicata al vocabolario del contemporaneo), quella di lettura, la stanza dei media e della radio, le stanze-atelier (quattro spazi gemelli progettati per gli artisti che realizzeranno un’opera all’interno del museo). Inoltre tre “ambienti” d’artista, stanze-opera che ospiteranno progetti partecipati, installazioni, performance, aggiungendo, nel corso del tempo, altri 50 ambienti a tema che si sommeranno a quelli già proposti dal museo.

Il programma del  Museo d’Arte Contemporanea di Roma – novembre 2018  

 

Nella foto Casetta Mastragostino all’inaugurazione della mostra alla sala 1 di Piazza san Giovanni a Roma con il il Maestro Tito Amodei

Cosetta Mastragostino nasce in Molise, ma presto si trasferisce a Roma, dove compie gli studi, frequentando il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti. Nel 1975 apre uno studio in cui svolge contemporaneamente sia la ricerca artistica nel campo della scultura che l’attività artigianale; per vari anni produce oggetti in ceramica per l’arredamento, realizza, in collaborazione con Sergio Tramonti, maschere per il teatro per vari registi, tra i quali Enriquez, Gregoretti, Remondi e Caporossi, Lavia, Ricci, Nanni, ecc. Si cimenta nell’arte orafa creando una linea di gioielli che traggono ispirazione dalle forme della propria ricerca in scultura. Collabora con numerosi artisti tra i quali Cucchi, Schifano, Tito, ecc. Dal 1994 al 2000 espone con la galleria Il Narciso; dal 1989 a tutt’oggi fa parte degli artisti della Galleria Sala1.

Dal 2007 inizia il suo rapporto con l’Argentina con una mostra personale nella Universidad de Bologna a Buenos Aires, tenendo conferenze all’università e workshop all’AAMNBA. Espone nella galleria Los Coleccionistas e nel 2017 il Museo Municipal de Arte “J.C.Castagnino” di Mar del Plata ha inserito una sua opera nella propria collezione.

Dal 1998 progetta e realizza in collaborazione con il Paese delle Donne Arte e/o con la galleria Sala1 iniziative d’arte su tematiche sociali: nel 1998, insieme ad altre 13 artiste, partecipa all’incontro internazionale a l’Avana (3000 donne) realizzando un’opera e un CD Rom contro l’embargo a Cuba; nel 1999, una no-stop di 48 ore contro la guerra realizzato al Villaggio Globale (Roma) a cui hanno partecipato circa 50 artisti; nel 2000 un evento sul Sacro nel pensiero laico, con un convegno nel museo di arte contemporanea di Roma (MACRO) una mostra nella galleria Sala 1; nel 2001 un evento sull’impatto emotivo degli artisti nei confronti delle nuove scienze (OGM) con un convegno nel Museo Laboratorio dell’Università La Sapienza di Roma, una mostra nella Galleria Giulia; nel 2005 un evento sul tema dell’acqua pubblica con una mostra nella Cisterna delle Sette Sale e un convegno nell’Auditorium di Mecenate; e nel 2009 una mostra sul tema dell’identità plurima nel Museo della via Ostiense per la cui realizzazione le è stata conferita la medaglia del Presidente della Repubblica.

Ha inoltre partecipato alla Biennale di Venezia del 2005 all’interno dell’evento espositivo “Già e non ancora. Artisti per la liturgia oggi”: l’opera, un fonte battesimale, era stata commissionata dall’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali   Ecclesiastici e rimarrà stabilmente nella Chiesa di San Lio a Venezia. (aise)