A piazza Venezia è stato allestito l’albero di Natale. A pochi metri di distanza, nella vicina piazza Santi Apostoli, sotto il portico della basilica, dal 10 agosto stanzia un presepio vivente. Tant* Bambinell* con le loro mamme. Non c’è allegria ma freddo. L’atmosfera è triste. Le notti molto umide. I padri con la testa tra le mani.

Il Presepio andava smantellato: Bambinell* e Marie riposti da una parte, i tanti Giuseppe dall’altra. Salvaguardare il decoro e colpire gli affetti. Il NO è stato forte e deciso: il Presepio non va rimosso.

Così molt* pastor*, in cammino da agosto,  continuano ad arrivare. Tra loro   Lucia Ercoli, direttora sanitaria dell’associazione Medicina Solidale.  L’associazione lunedì 11 dicembre, alle 15.30, sarà presente nella basilica dei Santi Apostoli, con un team di medici che interverrà per fare uno screening medico e nutrizionale a favore  di queste persone che da mesi sono accampati nell’atrio della basilica.  Con l’arrivo delle temperature rigide a volte si rischia anche la vita.

Da mesi, c’è chi porta da mangiare, chi coperte, chi  giochi.  Ma il vero problema è quello igienico perché attorno non ci sono, come nei presepi  di di sughero e gesso,  campi, ruscelli e boschetti, ma palazzi, negozi e un via vai continuo di turist* e persone indaffarate nello shopping natalizio.  Ci sono anche i Re Magi ma, per il momento, si sono fermati nella piazza vicina per allestire l’abero. Hanno dovuto portare ben 800 grandi palle d’argento, e 4000 metri di fili luminosi, rigorosamente ecologici. Tutti a lampadine led. Dovrebbero portare anche degli alloggi che per queste 70 famiglie sono molto di più dell’oro, dell’incenso e della mirra. Ma i Re Magi del terzo millennio non sanno ancora che fare.  Il loro sguardo è smarrito in un cielo senza comete.