trasparente
Dopo il revival di questi giorni delle proteste 2013 per il bar gestito all’interno della Rocca Malatestiana, ci chiediamo perché L’Ufficio cultura non dia risposte chiare sull’esistenza di questa attività che conosceva già. E ci chiediamo anche perché l’associazione Work in Progress, invece di recitare da vittima, non si metta l’anima in pace facendo un rendiconto delle spese e dei ricavi, in modo da dare trasparenza alle sua attività e alle sue richieste.
Un’ associazione che offre il suo lavoro volontario ha ovviamente necessità di ottenere un rimborso se fornisce un servizio. Ma trasparenza e qualità in questo servizio non ci sono sin dall’inizio, perché la ‘Work in progress’ non è stata scelta con un bando, neanche informale, ma a chiamata diretta nel 2012, in fretta e furia. Alla cosa l’assessorato, dopo varie proteste, ha cercato di rimediare, nel 2013, inserendo alcune delle attività della Consulta cultura in calendario, ma la gestione a molti non è comunque piaciuta per i modi, e anche quest’anno si è solo debolmente riproposta.
E’ accaduto poi il caso del Fuorisalone libertario, cui come Femminismi abbiamo partecipato lo scorso anno per i giorni 6-7-8 settembre 2013, che era stato concordato con la Work e comunicato in Consulta da mesi , ma che è stato sgomberato all’improvviso, il giorno precedente, col pretesto che la data concessa “non era presente nelle delibera di aprile”. Questo gravissimo fatto, sul quale l’assessora Cucuzza non ha saputo dare spiegazioni chiare in consiglio comunale, rigirando tutte le responsabilità alla Work in progress, ha confermato che non è vero, come ha affermato sui social network l’ex assessore Serfilippi, che la Rocca poteva essere data ad ogni associazione previo preavviso di poco tempo e senza problemi. O che è vero che veniva concessa purché in sordina anche a iniziative fuori programma.
Per questo pensiamo che ora, di fronte alla reazione piccata della associazione Work in progress circa le critiche al bar “fantasma”, l’unica strada per fare veramente chiarezza sia capire quali sono le responsabilità dell’Assessorato e dell’Ufficio cultura nella gestione di uno spazio lasciato alla… Dea fortuna.
La Work in progress farebbe cosa utile se chiarisse se ci siano state rassicurazioni “verbali” da parte delle istituzioni come trattativa per garantirgli un minimo di reddito… clandestino.
L’Ufficio cultura dovrebbe chiarire anche come ha potuto pensare di continuare a gestire in deroga ad ogni regola di agibilità uno spazio per il quale a bilancio risultano ogni anno migliaia di euro per le pratiche concernenti l’agibilità stessa, creando un regime di disparità nelle regole INACCETTABILE (ricordiamo che, tra tanti esempi, quest’anno i Vigili urbani hanno impedito alla associazione Lupus in fabula lo svolgimento della propria festa sociale in un locale agibile, motivandolo con una mera questione di capienza!).
Le regole possono cambiare o essere messe al macero se sbagliate, ma devono essere uguali per tutti e non agire solo su delazione o per chi non ha protezioni.
Lo scorso anno abbiamo partecipato assieme a decine di associazioni fanesi alla consegna di una lettera che chiedeva un censimento degli spazi pubblici e più chiare regole per il loro uso, stiamo aspettando ancora una risposta, un segnale che la “guerra tra poveri” finisca e che si abbia il coraggio di dire ciò che si vuole e a che prezzo (Work) e di prendersi le responsabilità del ruolo per il quale si è pagati (Ufficio cultura) senza far finta che vada tutto bene per compiacere scelte politiche.
Ci spiace per il vicesindaco Marchegiani che rilascia ai giornali dichiarazioni ambigue, qui non si tratta di “ingenuità” ma di scelte politiche sbagliate, di situazioni dei quali l’amministrazione era perfettamente a conoscenza, avvallate anche dalla sua coalizione fin dalla campagna elettorale, situazioni in cui i giovani come sempre sono vittime o, peggio ancora, conniventi con un sistema politico che non sa cosa significa trasparenza nonostante tutta la retorica che vi spende.

Femminismi, donne di Fano-Pesaro-Urbino

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