Si conclude vittoriosamente la prima fase della battaglia
condotta da AIDOS, Associazione
italiana donne per lo sviluppo, insieme a numerose altre organizzazioni
internazionali per il rilascio di Maryam Bahrman.Ieri, 15 settembre, Maryam Bahrman, attivista per
i diritti delle donne e i diritti umani, tra le promotrici della [campagna per
Un milione di firme->http://milionedifirme.blogspot.com/] per l’uguaglianza che chiede la
revisione delle leggi che discriminano le donne nella Repubblica Islamica
d’Iran, ha potuto
lasciare il carcere femminile di Shiraz.

Maryam Bahrman
era stata arrestata l’11 maggio scorso con l’accusa di “attentato alla
sicurezza nazionale” per aver
partecipato, nel mese di marzo, a due seminari organizzati dall’Ong italiana
AIDOS nell’ambito delle parallel sessions riservate
alla società civile in occasione della 55.a Commissione sulla condizione delle
donne (CSW, [Commission
on the Status of Women->http://www.un.org/womenwatch/daw/csw/]) delle Nazioni Unite, di
cui la Repubblica Islamica d’Iran è membro dallo scorso anno.

Nel
mese di agosto Maryam Bahrman
era rimasta nel carcere di Evin a Teheran, senza
avere la possibilità di incontrare il suo avvocato e i suoi familiari.

La
scarcerazione arriva alla vigilia dell’incontro a New York del Presidente iraniano
Ahmadinejad con la Direttrice
esecutiva di UN Women, l’agenzia che funge da segretariato per la CSW, nel
corso del quale sarebbe stato richiesto non solo il rilascio e il
proscioglimento da tutte le accuse per Maryam Bahrman, ma anche di garantire che le
donne iraniane della
società civile accreditate all’ONU non vengano più perseguitate in patria.

“Siamo molto felici del rilascio di Maryam”,
afferma Daniela Colombo, Presidente di
AIDOS, “e ringrazio tutti coloro che in questi mesi si sono spesi/e per Maryam e
in particolare: il Ministro degli Affari Esteri
Franco Frattini e la Sottosegretaria Stefania Craxi, il Ministro per le Pari
Opportunità Mara Carfagna, le Senatrici Ghedini e Marinaro, la Vice Presidente del
Senato Emma
Bonino e i/le 28 senatori/trici che hanno presentato
l’interrogazione parlamentare a cui ha risposto ieri la Sottosegretaria Stefania
Craxi.
_ Tra i Parlamentari
Europei abbiamo potuto contare sull’appoggio degli eurodeputati Mario Mauro,
Debora Serracchiani, Oreste Rossi e Pino Arlacchi”.

Purtroppo però la situazione delle attiviste per i diritti
delle donne in Iran e delle ONG iraniane è tutt’altro che risolta.

Restano infatti ancora in carcere
molte attiviste tra cui Faranak Farid, arrestata
il 3 settembre a Tabriz, nel nord ovest dell’Iran,
durante una manifestazione ecologista per il lago Oroumieh. Faranak denuncia
di non essere ancora stata visitata da un medico per le ferite subite al capo durante
la detenzione né è stata ancora stabilita la durata della sua detenzione.

Inoltre,
il governo dell’Iran sta utilizzando ogni mezzo per chiudere le organizzazioni non
governative iraniane
e sostituirle con organizzazioni parallele create dalle forze di sicurezza
militari del paese, con lo scopo di annientare l’indipendenza e il diritto di
critica della società civile.

– Per maggiori informazioni: AIDOS, ufficio stampa: [Aurora Amendolagine,->mailto:ufficiostampa@aidos.it]