Marisa Gizzio

Carissima Marisa, non potrò mai dimenticare la tua immagine fisica, pima della cremazione che tu stessa hai disposto per il tuo corpo. Ti ho visto come sempre, con quel tuo viso proteso al nuovo,eloquente anche senza lo sguardo degli occhi., il fisico  ben aggiustato dalla cura dei tuoi figli, con quel bel foulard rosa su tailleurino blu…
Eri tra noi ancora una volta con quel tuo passo felino, garantito dalle scarpe di gomma, un po’ curva, ma come per un vezzo, coi capelli ricci biondocenere a dispensare a noi di tutte le generazioni insegnamenti ed esempi di vita.
La tua cosa più bella, Marisa, è che tu eri giovane.  Ci hai mostrato come si può essere giovani continuando a mantenere le radici in un passato (che anagraficamentei appartiene ad alcune di noi..) e continua a  essere la custodia dei nostri ideali, e nello stesso tempo essere protese verso le istanze, le esigenze che avanzano da parte di chi anagrificamente quella temperie non ha vissuto ma intende far vivere quegli ideali nella società di oggi..
Tu , Marisa, eri questo. Da un lato il tuo attaccamento alla memoria dil tuo fratello Massimo ucciso nel 1944 dai fascisti in quell’inverno terribile mentre volantinava davanti al Liceo Dante, memoria alla quale tu e il tuo figlio Marco avete dedicato bellissime commemorazioni con alunni e alunne delle scuole di Roma.; dall’altro lato la tua apertura verso le rivendicazioni delle donne, per l’entrata di una politica di genere nei programmi scolastici; da ultimo, il tuo grande intersse per la”teoria del dono” in alternativa alle leggi del mercato…Ma soprattutto di te abbiamo apprezzato sempre il valore attirbuito alla libertà di espressione, un’espressione che doveva corrispondere ai propri convincimenti interiori. Pronta a ribellarti agli schieramenti anche delle parte politica che ti era congeniale quando “qualcosa” turbava il tuo limpido senso dell’onestà, del rispetto dei principi costituzionali.
Cara Marisa, ti promettiamo che il tuo esempio non andrà disperso.