Incontro nazionale a LUCHA Y SIESTA sull’intreccio sessismo/razzismo – Roma, 9 febbraio 2019.

In preparazione dello sciopero dell’8 marzo NUDM si è incontrata a Roma alla Casa delle donne Lucha y Siesta, spazio femminista dove da oltre dieci anni si pratica l’intreccio tra antisessismo e antirazzismo, minacciato di sgombero per fare cassa come tanti altri luoghi di donne. Dopo aver accolto oltre 100 donne e 60 minori provenienti da tutto il mondo, casa rifugio e centro antiviolenza, Lucha y Siesta rischia la chiusura a causa del piano di rientro finanziario che coinvolge gli immobili Atac, società del trasporto romano,  con il silenzio del Comune di Roma.

Lo sciopero femminista dell’8 marzo rivendica con forza la difesa degli spazi femministi e invita alla loro moltiplicazione!

L’incontro nazionale, molto partecipato da vari snodi di NUDM anche via skype, ha visto la partecipazione della regista italo brasiliana Regiana Queiroz, appena arrivata in Italia perché costretta a lasciare di corsa il Brasile per le minacce ricevute per il suo impegno politico.

Con la consapevolezza di quanto già fatto a livello nazionale e territoriale, l’assemblea ha discusso una strategia condivisa, verso e oltre l’8 marzo, per far emergere i nessi tra sessismo e razzismo e contribuire all’intersezionalità delle lotte. Nudm rivendica il suo ruolo centrale nel nominare il razzismo in tutte le sue manifestazioni e nella sua lunga sedimentazione storica andando controcorrente rispetto a un contesto che, da un lato lo legittima, dall’altro lo occulta negando la stessa possibilità di nominarlo. Questo ruolo è ancora di più centrale dopo l’entrata in vigore della legge Sicurezza del 2018.

È necessario, invece, nominare le differenze tra le donne e le loro lotte per fare in modo di collegarle tra loro.

NUDM, da ultimo con il suo documento sul finto “reddito di cittadinanza”, si impegna ad assumere posizionamenti che tengano in considerazione l’intreccio tra sessismo, razzismo e classe, che adottino una prospettiva femminista delle migrazioni.

Già nella manifestazione del 24 novembre 2018 contro la violenza maschile contro le donne e la violenza di genere NUDM ha preso posizione contro l’allora Decreto Salvini, oggi diventato legge Sicurezza, e i cui effetti sono già drammaticamente visibili.

Sui territori è sempre più percepibile l’isolamento e l’emarginazione in cui vengono ricacciate le persone migranti che hanno perso il diritto alla “accoglienza”, o chi non riesce a ottenere l’iscrizione anagrafica e, dunque, le prestazioni sociali in condizioni di parità. Con la soppressione della protezione umanitaria, sono soprattutto le donne a essere private dei propri diritti, in violazione della Convenzione di Istanbul. Inoltre persiste la situazione di esclusione di chi cresce in Italia: non solo si è negata la cittadinanza a chi è cresciuto/a in Italia, ma anche chi riesce ad ottenerla può vedersela revocare: si aggiunge precarietà a esistenze già molto infragilite.

A questo trattamento persecutorio nei confronti, in primis, delle e dei migranti, ma anche di chi si attiva a loro favore, si aggiunge la politica dei respingimenti in mare e dei porti “chiusi” per le navi di salvataggio. Di fronte a questo inedito scenario molte sono le forme di disobbedienza che si stanno diffondendo e tante le iniziative antirazziste. L’assemblea invita tutte le realtà, le reti e le persone che si rifiutano di accettare queste politiche razziste, e che in questi mesi hanno messo in campo forme di protesta, a mobilitarsi l’8 marzo per lo sciopero femminista delle donne, dei generi e dai generi che è anche sciopero contro il razzismo e i confini, e per la libertà di movimento di tuttu.

Le donne migranti sono le prime protagoniste della lotta contro il razzismo e il sessiamo, sistemi di oppressione che combattono quotidianamente in prima linea, sia sui luoghi di lavoro, che sui confini esterni, che su quelli interni ai territori e alle città. Ne sono esempi le vertenze delle lavoratrici di italpizza (“qui e qui“), ma anche le mille lotte quotidiane che non raggiungono i media.  NUDM sostiene e si impegna a fare da cassa di risonanza a tutte le vertenze e alle lotte portate avanti dalle donne migranti e dalle  soggettività razzializzate; ognuna di queste lotte è per noi una  tappa di un percorso di mobilitazione sempre più forte verso lo sciopero dell’8 marzo 2019 e l’oltre l’8 marzo, guardando all’incontro internazionale in costruzione. Anche a questo fine l’assemblea ricorda la necessità, già proposta nell’assemblea di Bologna, che il gruppo comunicazione nazionale venga integrato rispetto al tema della connessione tra razzismo e sessismo.

L’assemblea propone di scrivere un appello a tutte le realtà antirazziste perché si mobilitino in supporto dell’8M e riempiano di pratiche questa giornata.  Ciò è reso ancora più urgente dalle recenti riforme in tema di migrazioni e sicurezza le quali mettono in luce, una volta di più, il nesso tra le politiche securitarie che vengono giocate sui corpi delle donne e degli uomini migranti e la repressione del dissenso e delle lotte.

Citiamo alcune delle frasi e degli slogan che sono stati proposti per la giornata dell’8 marzo:

SCIOPERIAMO PERCHÉ CI AMMAZZANO, PERCHÉ CI FANNO ANNEGARE IN MARE, PERCHÉ NON CI RICONOSCONO CITTADINE, PERCHÉ CI TOLGONO LA PROTEZIONE UMANITARIA, PERCHÉ SUBIAMO IL RAZZISMO IN TUTTE LE FORME!

L’assemblea propone anche di scrivere un VADEMECUM delle PRATICHE DI SCIOPERO DAL RAZZISMO E DAI CONFINI che si va ad aggiungere ai Vademecum che NUDM ha prodotto per l’organizzazione dello sciopero per raccogliere le pratiche che si sono già sperimentate e immaginate a livello territoriale:

  • lanciare una o mille Casa dello sciopero a livello locale come strumento di interazione con le lotte antirazziste facendosi attraversare dalle loro pratiche
  • cominciare la mobilitazione dalle scuole
  • mobilitare il mondo dello sport
  • nominare tutte le forme di razzismo. IO TI CREDO anche sul razzismo.
  • vademecum per chi è nei centri di accoglienza
  • i porti solidali.
  • azioni sui mezzi pubblici
  • sciopero all’incontrario, con prof. che parlano in piazza del decreto sicurezza e del razzismo
  • incontri nelle piazze dove si ritrovano le lavoratrici domestiche e di cura e le varie comunità
  • far convergere le proteste delle operatrici dell’accoglienza nell’8 marzo.

L’Assemblea Libere di muoversi, Libere di restare riconosce le difficoltà che le donne possono incontrare a scioperare, in particolare le donne migranti occupate in settori come quello della cura, proprio perché vivono su loro stesse l’interconnessione tra sistemi di subordinazione basati sul genere, la razzializzazione e la classe. Per visibilizzare la partecipazione di chiunque non possa aderire allo sciopero NUDM adotta i Panuelos fucsia come simbolo di riconoscimento per chi sciopera: si tratta di un simbolo delle lotte che nasce in Argentina che ha e produce un fortissimo valore di solidarietà tra donne. NUDM produrrà Panuelos, diffonderà le modalità con cui rifarli ma invita tutte l’8M a indossare o portare con sé un qualunque fazzoletto triangolare fucsia o le spillette a triangolo di NUDM.