Ho appena sentito la notizia della morte di Renato Nicolini nel notiziario del TG Lazio. Mi sono accorta di piangere. Ormai non mi succede quasi più , tante sono le morti delle persone amiche a noi care che ci lasciano quasi quotidianamente. E’ il prezzo che si paga vivendo abbastanza a lungo.Il pianto è per tutto quello che Renato Nicolini ha rappresentato, per tutte le speranze, per la sicurezza di essere vincitori in un processo che vedeva la sinistra culturalmente egemone, in grado di governare i cambiamenti, le trasformazioni che dopo il tunnel degli anni di piombo ritornavano a emergere….

Io ero all’inizio degli anni ’80 consigliera nella II Circoscrizione di Roma( Flaminio, Parioli, Salario- Trieste, Quartiere africano) e facevo parte della Commissione Cultura. Con Renato Nicolini avevamo incontri sempre estemporanei, non arrivava mai quando lo aspettavamo e arrivava all’improvviso col suo staff dell’assessorato alla Cultura del Comune ( il sindaco era allora Ugo Vetere) quando quasi per caso decideva di arrivare. Ricordo in particolare un incontro all’ex Tiro a Volo Lazio,struttura comunale che noi in Circoscrizione volevamo riacquisire a vantaggio dei cittadini sottraendola al club che da anni lo gestiva con un’ antica concessione sempre rinnovata dal Comune di Roma. Una struttura bellissima. Nelle more del rinnovo della concessione l’avevamo utilizzata per una bella festa con tutti i circoli di anziani della Circoscrizione, alla quale aveva partecipato anche il sindaco Vetere. Avevamo voluto dimostrare cosa avrebbe potuto essere se i cittadini avessero potuto riappropriarsi di quella prestigiosa struttura.

Renato Nicolini venne una mattina , coi capelli disordinatissimi, allora bruni, calze bianche mezze arrotolate, subito adagiato sui comodi cuscini del salone del Tiro a Volo, tutto diverso da quei burocrati democristiani che formavano allora una parte ragguardevole del Consiglio circoscrizionale della II circoscrizione, guardato con sospetto dai pochi fascisti che erano rimasti come gruppo autonomo. Anche noi dei partiti di sinistra, allora in maggioranza, eravamo imbarazzati: temevamo che non potesse essere preso sul serio un assessore così spregiatore delle convenzioni istituzionali.

Ma {{quell’assessore un suo progetto lo aveva}}: avrebbe voluto fare di quella struttura il centro pilota delle Biblioteche Comunali. Non era quello che noi avremmo auspicato, ma comunque pensavamo che ci sarebbe stato uno spazio anche per un utilizzo da parte dei cittadini, come sollecitavano i comitati di quartiere, a quell’epoca molto partecipati. Improvvisamente Nicolini assumeva il ruolo professionale di architetto e girava col suo staff di sala in sala progettando la nuova struttura. La destra lo guardava male, ma noi di sinistra eravamo contenti: purché non si rinnovasse la concessione alla società Tiro a Volo Lazio, tutto il resto, con un Comune di Sinistra, poteva consentire un accordo…

Poi , ricordo ancora Renato a insistere con la nostra circoscrizione per una presenza con iniziative in Villa Borghese (territorio circoscrizionale) nell’ambito dell’Estate romana…Noi insistevamo preoccupati che mancavano i permessi, ma lui diceva, quasi infastidito “ ma no…voi fatelo, va bé ai permessi ci pensiamo dopo..”…
Così lui faceva, col coraggio e la spregiudicatezza di una fantasia non vana, ma concreta, consapevole della forza delle idee e del fascino della creatività. .. Vi ricordate le mongolfiere, in quella Piazza del Popolo straripante… Cosa sarebbe potuto succedere se una di quelle mongolfiere fosse caduta tra la folla?

E la passeggiata del motociclista acrobata sul filo, senza rete, in Campo dei Fiori????

E ancora,lo ricordo in un convegno, quando ormai non era più assessore, esprimersi a favore del contributo dei privati nelle iniziative pubbliche, purché la decisione delle scelte spettasse interamente all’Ente Locale…

Ho visto l’ultima volta Renato Nicolini alla Casa delle donne a Roma, la primavera scorsa, a un seminario sul nord Africa. Coi riccioli bianchi, ma sempre il suo sorriso intelligente, la capacità di sintetizzare l’essenziale, mi sembrava ancora con la voglia di vivere…

La sua Estate romana è rimasta, anche se lo spirito non è lo stesso…, Il Tiro a Volo Lazio invece non è divenuto il centro pilota delle biblioteche comunali, né è stato acquisito dai cittadini, ma è ritornato ad essere il club esclusivo di sempre in mano a una cerchia omologa a quella che per tanti anni lo aveva gestito…

Ma soprattutto di Renato Nicolini è rimasta- a dispetto del presente- un’immagine di fede e di speranza : quella di una sinistra unita, capace di governare processi di trasformazione culturale. Credo che oggi molti giovani potrebbero esserne attratti, e mi auguro che in molti siano presenti in Campidoglio alla Camera Ardente la mattina di lunedì 6 agosto.