L’ennesimo omicidio in danno di una donna vittima di violenza da parte del marito è accaduto, questa volta, nel “protetto” palazzo di giustizia di Reggio Emilia. Un comunicato del Centro contro la violenza alle donne “Roberta Lanzino” di Cosenza – Telefono Rosa della Calabria
La donna, che si era rivolta al Centro antiviolenza di Reggio Emilia, si era recata all’udienza di separazione accompagnata, per come appreso dai mass media, dal fratello, ucciso anche egli, dall’avvocata, rimasta ferita e dalle operatrici del centro antiviolenza.

Come donne e come operatrici di un centro antiviolenza siamo indignate, non solo per il luogo, teatro dei molteplici omicidi, ma per l’ennesima {{riprova della sottovalutazione del fenomeno della violenza all’interno della relazione uomo/donna}} e soprattutto della violenza che si scatena nel momento in cui la donna si determina a lasciare l’uomo violento.

Evidenziamo che, per la nostra esperienza di Centro antiviolenza, anche il momento dell’udienza di separazione che riguardi una donna a noi rivoltasi, rappresenta una fase assai delicata e talvolta molto pericolosa.

Ricordiamo che il Centro contro la violenza alle donne “Roberta Lanzino”, agli inizi degli anni ’90, ha rappresentato una donna e si è costituito esso stesso parte civile a suo sostegno nel giudizio dinanzi al Tribunale di Lamezia per tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia. Anchè lì il tentato omicidio era avvenuto nel corso dell’udienza di separazione dinanzi al Presidente del Tribunale di Lamezia.
_ Allora la donna si salvò solo grazie all’intervento di molte persone, tra cui quello di un’operatrice del centro antiviolenza di Roma, ove era stata ospite, e dello stesso Presidente lanciatosi a disarmare l’autore del reato.

Vogliamo ribadire che {{il problema è, evidentemente, non solo un problema di sicurezza dei Tribunali}}, tema sin troppo scontato per soffermarsi sulla necessità che non possano essere introdotte armi in un Palazzo di giustizia, né la questione è l’ emergenza immigrati ma, torniamo a dirlo, si tratta della vergognosa {{sottovalutazione e della mancanza di riconoscimento degli atti persecutori e della violenza alle donne}}, di cui l’omicidio è solo il tragico epilogo.
_ Chiediamo pertanto che{{ venga immediatamente riconosciuto lo stalking come reato}} e che i Centri antiviolenza vengano dotati di adeguate risorse.