Il testo della legge elettorale regionale della Campania viene esaminata
domani dalla Corte Costituzionale negli articoli che riguardano l’equilibrio
di rappresentanza tra generi all’interno del consiglio Regionale.La Consulta femminile della Campania ha lavorato perché il contenuto di
quegli articoli venisse recepito nel testo condiviso e licenziato dal
Consiglio e che oggi, su richiesta del Ministro Fitto, [viene messo in
discussione->http://napoli.repubblica.it/dettaglio/regione-il-governo-impugna-la-nuova-legge-elettorale/1638054].

La Corte Costituzionale, dal cui lavoro ci attendiamo precise indicazioni di
merito e di forma sulle modalità di inclusione delle donne nelle assemblee
elettive, fatta salva ogni sua decisione, dovrà tener conto del contesto
generale nel quale si è lavorato per dare risposta agli effetti iniqui
creati dalla legge elettorale nazionale, peraltro trasversalmente criticata.

Nel trentennale della CEDAW (Convenzione internazionale per il
l’Eliminazione della Discriminazione Contro le Donne) ci aspettiamo che il
massimo organo di garanzia, nel respingere o nell’accettare il ricorso del
Ministro Fitto, autorevolmente dia indicazioni tese a superare il ritardo
legislativo dell’intero paese, su una materia tanto decisiva per la
democrazia e la convivenza civile.

Le donne nel Paese ed in Europa hanno affermato ed affermano quotidianamente la loro soggettività, ben lontana dall’immagine alla quale le Istituzioni nel terzo millennio continuano ad ispirarsi: in Campania questo ha
costituito motivo di mobilitazione e ampio dissenso femminile, che pensiamo
debba trovare riconoscimento di autorevolezza anche i questa occasione.