Alla vigilia del voto del Parlamento francese sul Patto di stabilità europeo, rappresentanti di associazioni di donne e femministe hanno lanciato il seguente appello contro il Patto invitando a sottoscriverlo e a partecipare alla manifestazione che si è svolta a Parigi domenica 30 settembre.Il Trattato per la stabilità, il coordinamento e la governance (Tscg) della zona euro, detto Patto di bilancio, sarà sottoposto nell’ottobre 2012 al voto del Parlamento. Questo patto, irrigidendo le regole che inquadrano i bilanci pubblci degli Stati, segna un’ulteriore tappa nell’imposizione di una austerità pemanente. Già ora, i piani di austerità applicati nei paesi europei hanno conseguenze molto negative sulle popolazioni e toccando più duramente i più precari accrescono le ineguaglianze.

L’austerità non è solamente inaccettabile sul piano sociale, ma non permette di uscire dalla crisi: i redditi dei nuclei familiari stagnano o diminuiscono come di conseguenza i loro consumi; allo stesso modo gli investimenti delle imprese; l’attività economica rallenta comportando un abbassamento degli introiti fiscali, da cui difficoltà supplementari per diminuire il deficit pubblico. al contrario dello scopo previsto. Gli Stati, dunque, attingono dai mercati finanziari, ciò che accresce il loro indebitamento e serve di pretesto a questi mercati per esigere un nuovo giro di vite. Questa situazione non ha nulla di ineluttabile, è il risultato di scelte politiche che sono state fatte per la costruzione neoliberale dell’Europa: la regola che obbliga gli Stati a finanziarsi dai mercati finanziari, ciò che offre loro una rendita su un piatto e un potere esorbitante, può e deve essere cambiata.

Inoltre, il Patto di bilancio instaura un controllo preliminare dei bilanci pubblici da parte della Commissione europea, così come sanzioni in caso di non rispetto delle regole.Lungi dal rimettere in causa il diktat della finanza, le nuove norme hanno per oggetto di “rassicurare i mercati finanziari”. Il Patto così dà l’ultima mano alla costruzione neoliberale dell’Europa, costituisce una minaccia per la democrazia e per i diritti delle popolazioni. La sua ratifica da parte del Parlamento porterebbe ad una regressione sociale senza precedenti.
.
Come hanno indicato molti rapporti, anche se tutti gli strati popolari sono coinvolti, le donne subiscono più duramente le misure d’austerità, a causa dei tagli nei servizi pubblici e nella protezione sociale. Poiché formano la grande maggioranza del precariato, sono più spesso in disoccupazione e in sottoimpiego. D’altra parte, in quanto responsabili principali della famiglia, sono le prime utilizzatrici di questi servizi e le principali beneficiarie delle prestazioni sociali e familiari. Di fatto, dal loro arretramento e dallo smantellamento dello Stato sociale, le donne sono costrette ad assicurare tutto ciò che non è più preso in carico dalla collettività; il loro lavoro (invisibile) nella sfera privata aumenta, il loro ruolo tradizionale nella famiglia ne risulta rinforzato, a scapito del loro lavoro retribuito, della loro autonomia, ed anche della loro salute.

Le donne sono allo stesso modo le prime toccate dalle diminuzioni di effettivi e remunerazione nel settore pubblico, perché sono quasi dappertutto la maggioranza degli impiegati. Prime toccate dalle “riforme” delle pensioni che sono state stabilite nel quadro delle restrizioni di bilancio. I diritti delle donne sono minacciati, e regrediscono quando i tagli toccano i servizi della salute sessuale e riproduttiva, le sovvenzioni agli organismi di lotta contro le violenze fatte alle donne, o ancora quando chiudono munerosi reparti maternità e centri Ivg, come avviene in Francia.

Proprio quando sono indispensabili massicci investimenti pubblici in materia di protezione sociale, servizi pubblici e posti di lavoro per rispondere ai bisogni sociali e ambientali e ridurre le ineguaglianze, il Patto di bilancio impone una restrizione duratura delle finanze pubbliche e blocca concretamente ogni evoluzione verso il progresso sociale.

Proprio quando le diseguaglianze fra donne e uomini sono più che mai inaccettabili, è urgente creare un servizio pubblico di nidi d’infanzia e dei servizi di aiuto alle persone dipendenti rinforzare i servizi sociali e di salute in personale e mezzi. Questo Patto, rendendo inpossibili queste politiche e perenne l’austerità, aggrava le diseguaglianze fra i sessi.

Noi rifiutiamo il Patto di bilancio che condanna il futuro, sacrifica la democrazia e il benessere delle popolazioni al soddisfacimento delle esigenze dei mercati finanziari.

Noi facciamo appello alla costruzione di forme di resistenza e di alternative all’austerità in Francia e in Europa. Portiamoci le alternative femministe per un’altra Europa. […]

{
seguono ffirme }

{traduzione dii Giovanna Romualdfi}

http://www.petitionpublique.fr/PeticaoVer.aspx?pi=P2012N28837