Forse domani Sakineh morirà: un dramma noto al mondo su chissà quanti
sconosciuti (nell’impenetrabilità del sistema iraniano i casi analoghi
potrebbero essere decine). E nemmeno ci si può consolare alla buona notizia,
pur nelle ombre del sistema di potere brasiliano, della elezione di Dilma
Rousseff, né essere speranzose circa la prossima comparsa sulla scena
politica e sindacale della prima donna segretaria nazionale del più grande
sindacato italiano, Susanna Camusso.

No, ancora delle miserie del Presidente
del Consiglio tocca parlare e della sua ultima esternazione circa il valore
di un uomo vero.

“Sono fatto così da sempre, qualche volta mi capita di
guardare in faccia una bella ragazza, ma è meglio essere appassionato di
belle ragazze che gay”.

Sembra che, dopo un attimo di gelo, la platea del
salone della moto di Rho abbia applaudito alla ‘battuta scherzosa’.
_ Basta, viene da dire.

“Berlusconi è drogato di viagra, un avanzo del maschio di prima del
femminismo, un vecchio porcaccione di quelli che riempivano i bar di una
volta; mi rammarico che esistano donne che per soldi sopportano il ribrezzo
di fare orge con lui e suoi decrepiti complici. Berlusconi è anche il volto
ripugnante della ricchezza che pretende di fare diventare legale ogni
delitto, comprando donne, magistrati, politica e ricattando quelli che non
ci stanno.
_ I gay e le lesbiche di questo Paese rappresentano la moralità
contro l’ipocrisia di chi fa i Family Day per compiacere preti spesso
pedofili. E’ ora di liberare l’Italia e ripristinare legalità e laicità, non
aspettiamo un minuto di più” dichiara Cristina Gramolini della Segreteria
Nazionale di ArciLesbica. Le reazioni di sdegno, schifo e raccapriccio sono
moltissime, per fortuna, e si moltiplicano anche grazie alla potenza del
web.

Basta, sì. Ma non va sottovalutata l’importanza dell’impatto simbolico di
questa ennesima uscita del premier, un uomo evidentemente fuori controllo ma
non per questo meno amato, seguito, ammirato da una parte significativa del
popolo italiano.

Perché, come Lorella Zanardo affermava ieri a tarda sera
nella trasmissione di Lerner sul caso Ruby e dintorni, l’impressione è che
l’opinione pubblica non stia avendo quel sussulto di maturità e
responsabilità che sarebbe necessario in un paese adulto e civile .

Decenni
di tv spazzatura, di reality claustrofobici, di macelleria pornografica,
sessista e omofoba, non possono non avere sedimentato qualcosa di marcio e
di pericoloso nei cervelli degli uomini e delle donne alle quali purtroppo
così a lungo la tv ha parlato.

Sono migliaia le giovani donne e uomini che
si propongono ogni volta parte la chiamata di un programma spazzatura; sono
milioni gli under 30 che si appassionano agli squallidi format pomeridiani
che mettono in scena il mercato dei sentimenti e della ‘guerra tra i sessi’.

Mancano, dallo schermo come a livello istituzionale, sociale, familiare,
scolastico e formativo forti punti di riferimento maschili adulti, ed è
quindi ovvio che l’unico simbolico assoluto e ipertrofico ad emergere sia
quello di un uomo potente e indisturbato nel suo abusare, al quale quasi
nessuno si oppone, che si auto assolve nel nome della sua granitica
protervia: sono maschio e l’uomo è per natura cacciatore, incontinente
sessualmente, un alfa comunque su donne e uomini orientati diversamente.

Ma
soprattutto è il prodotto stabile del patriarcato, immune ai processi di
cambiamento della storia. In Italia, talvolta anche in conflitto con altri
soggetti che lottavano per la giustizia e l’equità, sono state le donne dei
movimenti di liberazione a offrire strumenti culturali e pratiche politiche
condivise che hanno cambiato la storia, il costume, le leggi non solo a
favore di loro stesse ma di tutte le persone. Oggi la violenza delle parole
di un solo uomo, che diffonde odio e disprezzo contro le persone
omosessuali, che paga minorenni e maggiorenni per confermare la propria
sessualità e fuggire dal suo evidente terrore della vecchiaia e della morte
è diventato anche un rischio per il paese, laddove si sa che c’è chi non
aspetta altro per partire con campagne violente contro gay, lesbiche,
migranti.
_ Un paese europeo civile non può permettersi questo.