issIl Convegno(Roma 24-ottobre 2016) promosso dal sistema di sorveglianza ostetrica ISS-regioni finanziato dal Ministero della Salute ha proposto, anche in questa occasione, i risultati di una intensa attività di ricerca, di formazione e di informazione su un tema, l’emorragia post partum, che rientra in un più ampio argomento, riguardante in generale la salute della donna e in particolare tutto ciò che comporta la scelta di essere madre.

La promotrice di tutta questa attività e quindi responsabile scientifica (1), la dott ssa Serena Donati, coadiuvata da una valida segreteria scientifica, è stata oggetto di reiterati e caldi riconoscimenti da parte del pubblico in generale e in particolare di quante/i hanno collaborato con lei.

Durante i lavori sono stati presentati e discussi ”il razionale, la metodologia e le principali raccomandazioni” delle linnee guida elaborate dal sistema di sorveglianza ostetrica ISSregioni sulla emorragia del post partum (EPP) che i dati raccolti indicano come “prima causa di mortalità e grave morbosità materna in otto regioni che coprono il 73% dei nati in Italia”.

Il prezioso volume contenente dati, informazioni, linea guida sull’argomento, in sala inizialmente presente, è stato presto esaurito ma i documenti relativi al convegno possono essere scaricati tramite l’APP QR Codeo.(2)

Per ottenere questi risultati dal 2013 sono stati organizzati due corsi di formazione a distanza su prevenzione e trattamento della emorragia post partum, è stato coordinato il primo progetto multiregionale prospettico sulla grave morbosità materna da cause emorragiche. Contemporaneamente diverse aziende sanitarie, società scientifiche e professionisti attenti alla formazione hanno revisionato casi sentinella e l’attività dei team assistenziali.

Buone pratiche evidentemente necessarie visto quanto è emerso ed è stato ampiamente illustrato nelle linnee guida. Solo un esempio: negli anni 2006/2012 le morti materne avvenute entro 42 giorni per emorragia post partum risultano il 43%, negli anni 2013/2015 con sorveglianza attiva il 26%.

Le criticità più volte citate sono state numerose:

-prima tra tutte la inadeguata comunicazione tra professionisti

-la incapacità di apprezzare fin dall’inizio la gravità dell’emorragia.

-il ritardo nella diagnosi e nel trattamento

– la mancata richiesta di sangue in tempi opportuni

-l’inappropriato monitoraggio del post partum

La linea guida ISS-SNLG, pur in ritardo se si considerano i dati europei sullo stesso argomento, ha quindi colmato un vuoto pericoloso.

Bisogna però considerare quanto è emerso con rassicurante evidenza, sia dalla partecipazione attiva dei professionisti del settore al Convegno, sia dal materiale informativo diffuso:

ll complesso delle pratiche sanitarie e psico/sociologiche suggerite con fermezza e illustrate ampiamente impongono attenzione alla persona nel suo complesso e a tutto l’iter gravidanza /partum/post partum, non solo all’episodio emorragico traumatico.

L’attenzione può scaturire solo da una rigorosa formazione professionale e da una prospettiva storica radicata in una cultura consapevole delle questioni relative al corpo e alla salute della donna .

Alla fine aleggia una domanda: ”Perché hanno partecipato ai lavori solo otto regioni?”

(1)Imperdonabile il maschile (scientifico)usato nella presentazione di una persona con la storia di Serena Donati!