Come è possibile, se stiamo all’origine della parola economia, che questa oggi descriva l’ambito più lontano e alieno dalla nostra vita quotidiana?
Come è successo che da ‘regola della casa’ l’economia oggi sia il territorio di potenze finanziarie che giocano a dadi con denaro virtuale condizionando e più spesso spezzando le vite reali e concrete di donne e uomini in paesi che rischiano la bancarotta, o sono ostaggi di poche decine di banche?

Di cosa parleremo

“Nell’ambito delle scienze sociali l’economia – dal greco οiκονομία , parola composta da oikos, casa, intesa anche come beni di famiglia, e νόμος (nomos), norma o legge e quindi regole della casa ma anche, più estensivamente, gestione del patrimonio, amministrazione – è la scienza che analizza la produzione, lo scambio, la distribuzione ed il consumo di beni e servizi”.

Questa su wikipedia è la definizione che troviamo se cerchiamo un modo semplice per risalire alla radice del significato della parola che forse ultimamente è, insieme a lavoro, quella che ricorre di più nel nostro quotidiano, a partire dai media come nelle conversazioni più banali.

Ma come è possibile, se stiamo all’origine della parola economia, che questa oggi descriva l’ambito più lontano e alieno dalla nostra vita quotidiana?
_ Come è successo che da ‘regola della casa’ l’economia oggi sia il territorio di potenze finanziarie che giocano a dadi con denaro virtuale condizionando e più spesso spezzando le vite reali e concrete di donne e uomini in paesi che rischiano la bancarotta, o sono ostaggi di poche decine di banche?

Esiste un pensiero alternativo femminile su questo argomento, che nel mondo globale non può essere analizzato senza connetterlo con altri temi importanti e pesanti quali il potere, ma anche l’etica del dono e il tema della gratuità, che da sempre accompagna il dibattito sul lavoro di cura principalmente svolto dalle donne?

Esistono pratiche e soluzioni concrete messe in atto da gruppi di donne, gruppi misti e singole persone che offrano spunto per sopravvivere in questi tempi di crisi, e che ci aiutino a trasformare un orizzonte di povertà e depressione in opportunità e possibilità di condivisione delle risorse?

Queste sono alcune delle domande che intendiamo farci al seminario di Officina dei saperi femministi, che come ormai da quattro anni a questa parte sarà registrato per www.radiodelledonne.org (dove già ci sono interviste e servizi sul tema) e anticipato da un numero di Marea dedicato all’argomento in uscita a maggio 2012.