A distanza di quasi quarant’anni dalla legge 180,il volume  Praticare la differenza: Donne, psichiatria e potere raccoglie le riflessioni di una una delle principali protagoniste dell’esperienza di Franco Basaglia

Un percorso attraverso le scoperte e le pratiche innovative di Franco Basaglia, ma anche attraverso le delusioni, le sconfitte e le frustrazioni che si generarono a partire dalla grande rivoluzione psichiatrica avviata negli anni ’60 e poi culminata nel 1978 con l’approvazione della legge 180. Attraverso la memoria dell’esperienza concreta condotta accanto a Basaglia al manicomio “San Giovanni” di Trieste, Assunta Signorelli rilegge quella svolta epocale ed esprime giudizi fortemente critici su ciò che di quella rivoluzione è rimasto nelle tendenze prevalenti in campo psichiatrico. E lo fa dipanando le sue riflessioni attorno a un tema centrale: quello delle differenze di genere e del rapporto tra genere e psichiatria.

Franco Basaglia, insieme a operatori, medici, pazienti, famigliari, studiosi, educatori, intellettuali, cercava di costruire un’utopia della realtà, il superamento del manicomio, e con esso una nuova dimensione di socialità e di cura, una restituzione dei diritti di cittadinanza per quanti vivono la sofferenza psichica.

Il sapere non è fatto per comprendere, ma per prendere posizione, diceva Michel Foucault. Questo libro raccoglie la sintesi di un lavoro teorico e operativo lungo oltre quarant’anni nei servizi di salute mentale. Una costante riflessione sul proprio agire quotidiano di psichiatra di una donna che, a partire dall’esperienza triestina, ha messo alla prova il suo saper fare. Un sapere pratico e politico, consapevole che la salute di una persona con sofferenza psichica è una conquista della persona e non un dono dello psichiatra.

Il primo nucleo di articoli qui raccolti si apre con il confronto tra Franco Basaglia e Frantz Fanon. Il secondo nucleo invece ha come centro di riflessione un aspetto incredibilmente trascurato tanto nella storia del movimento di critica psichiatrica che nella letteratura sulla organizzazione dei servizi di salute mentale: la differenza di genere e delle relazioni di potere che ne conseguono. Nella lotta per l’abolizione dei manicomi Assunta Signorelli, insieme a tante altre, si impegnò concretamente per il riconoscimento delle differenze di genere nelle diagnosi e nelle cure delle e dei pazienti.

Assunta Signorelli, psichiatra, basagliana, femminista non pentita, ha partecipato alla chiusura del manicomio e alla costruzione della rete dei servizi territoriali di Trieste. Promotrice, con altre operatrici, dell’esperienza di Centro Donna – Salute Mentale di Trieste, direttrice poi del Dipartimento di Salute Mentale di Siena e successivamente chiamata in Calabria dall’Azienda Sanitaria di Paola. Ha diretto il Dipartimento di salute mentale di Trieste. È autrice di numerosi articoli su psichiatria e differenza di genere. Ha scritto, tra l’altro, con Fabrizia Ramondino e Renate Siebert, In direzione ostinata e contraria (Tullio Pironti, 2008).

Assunta Signorelli
Praticare la differenza
Donne, psichiatria e potere
A cura di Dario Stefano Dell’Aquila e Antonio Esposito. Prefazione di Renate Siebert
Ediesse 2015
Pagine 270, Prezzo 14,00 euro