Abbiamo sentito che le donne sono davvero le testimoni di quell’alternativa che serve alla Calabria, soffocata da arbitrii e prepotenze. Mi fa piacere che, nel guardare le reali difficoltà, siano stati individuati soggetti capaci politicamente di offrire alla sinistra un progetto riformista ed in questo quadro di riferimento, finalmente, le donne entrano in ballo, anche come possibili Governatore.
Io stessa, mi sono pronunciata in tal senso, perché convinta di {{una necessità di rinnovamento profondo che solo una donna, a volte, può mettere in atto}}.
{{ Donne capaci, politicamente orientate su un progetto di riforme}}, che propongono una vita sana per i calabresi e che sono già pronte ad assumere responsabilità loro mai concesse, quale quella di governare una Regione.
Nessuna spocchia, dunque, né tattiche pseudoculturali che nascondono sempre quel desiderio convulso di non mollare mai!

Come si può notare il panorama è desolante e {{la Calabria è ad un bivio}}: o l’arretratezza che conosciamo, o una possibile scommessa “fantastica” di un sogno che può diventare realtà. L’obiettivo di questo tormentone, che dovrebbe attanagliare gli uomini della politica in questa tornata elettorale dovrebbe essere rappresentato da un nobile progetto di uguaglianza tra donne e uomini nella gestione della vita locale e regionale.

Come è noto a noi tutti, nella nostra Calabria il divario tra la percentuale di popolazione femminile e la presenza di donne nei posti di responsabilità è pressoché uguale a zero. E se è vero che l’emancipazione è un obiettivo nobile {{occorre scommettere sulla determinazione e l’indipendenza di donne e uomini}} che andranno a votare il 28 e 29 marzo p.v.

La Calabria, a mio parere, ed i dati lo dimostrano, è la Regione che presenta la più alta disoccupazione giovanile.
Questo dato si legge da solo e non rappresenta di certo un buon risultato per chi ha governato ed indirizzato la spesa del pubblico denaro.
Per la nostra vita, come è noto, serve cibo, per il corpo e per l’anima e tutto sta in quella capacità che l’alternativa tanto propagandata sa offrire.

Le donne, a mio parere, sono soggetti straordinariamente forti e come è noto sono fatte di ragione e sentimento e per questo pronte al sacrificio.
{{La politica che si è insediata nelle istituzioni calabresi ci ha offese, finora siamo quasi niente.}}
E ci dice, chi ha governato sin qui, che noi donne dobbiamo sapere ancora attendere, nonostante che ci sia vietato tutto.

In questo percorso verso le elezioni dobbiamo esercitare quella{{ funzione creativa per uscire da questa trappola violenta}}, dando significanza alla nostra vita e bocciando tutti gli schemi governativi che hanno puntato a strapparci l’anima confinandola in quei luoghi tristemente definiti della prostituzione .

Il popolo calabrese che chiede riscatto, donne e uomini veri, in attesa di cambiamenti epocali, vuole vedere {{facce pulite e coerenti}}, capaci di misurarsi con quella politica che si impegna a combattere la dilagante corruzione che ha eroso la Calabria ed i suoi figli.
{{Si smetta di rubare ai poveri per dare ai ricchi: questo il programma da sottoscrivere.}}

Le donne devono avere presente che sono state derubate, raggirate e volute nemiche tra loro; non lasciamoci strumentalizzare; lavoriamo insieme, nonostante le diverse opinioni, riconoscendoci nei programmi e nel nostro stesso genere.
Antonia Lanucara