Tre anni dopo l’omicidio di Anna Politkovskaya, le violenze e le
intimidazioni contro gli attivisti per i diritti umani in Russia e nel
Caucaso settentrionale sono ancora in aumento. Lo ha denunciato Amnesty
International, che ha scritto una lettera al presidente della Russia,
Dmitry Medvedev, sollecitando misure autentiche per porre fine agli
attacchi e un impegno concreto per portare di fronte alla giustizia i
responsabili.‘Il fatto che chi ha commesso e chi ha ordinato l’omicidio di Anna
Politkovskaya sia ancora libero, e’ la testimonianza di quanto le autorita’
russe non abbiano indagato a fondo su crimini del genere’ – ha dichiarato
Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty International.

L’elenco delle persone che hanno denunciato le violazioni dei diritti
umani in Russia (attivisti, avvocati, giornalisti) e che, con ogni
probabilita’ per questo motivo, sono state assassinate o hanno subito
intimidazioni, e’ lungo.

Quest’anno a gennaio {{Stanislav Markelov}}, un avvocato che aveva lavorato a stretto contatto con Anna Politkovskaya, e’ stato assassinato a Mosca.
_ {{Anastasia Baburova}}, una giornalista, e’ caduta al suo fianco.

Attacchi del genere, nei confronti di persone impegnate a proteggere i
diritti umani, sono comuni nel Caucaso settentrionale. Il 15 luglio,
{{Natalia Estemirova}}, esponente del centro per i diritti umani Memorial, e’
stata sequestrata nella capitale cecena, Grozny.
_ Il suo corpo e’ stato
ritrovato poche ore dopo nella vicina Inguscezia. La vittima aveva
ricevuto in passato numerose minacce a causa del suo impegno in favore dei
diritti umani.

L’omicidio di Natalia Estemirova ha avuto luogo in un clima in cui gli
attivisti vengono pubblicamente minacciati dalle autorita’ cecene, che li
accusano di essere sostenitori dei gruppi armati illegali.

All’inizio del
mese, Adam Delimkhanov, parlamentare russo e stretto alleato del
presidente ceceno Ramzan Kadyrov, era apparso alla Tv Cecena minacciando
‘i cosiddetti difensori dei diritti umani, amici dei terroristi’. In
un’intervista rilasciata a Radio Liberty poco dopo l’omicidio di Natalia
Estemirova, il presidente Kadyrov ha definito irrilevante il lavoro della
vittima, aggiungendo che si trattava di una persona ‘priva totalmente di
onore e del senso della vergogna’.

‘E’ indispensabile che le indagini sulle uccisioni di Natalia Estemirova,
Stanislav Markelov, Anastasia Baburova e Anna Politkovskaya siano condotte
con imparzialita’ e indipendenza e che non manchino, ove emergano indizi,
di investigare sulle complicita’ di esponenti del governo, compresi i
livelli piu’ alti’ – ha aggiunto Khan.

Amnesty International continua a essere preoccupata per l’incolumita’ di
esponenti di {Memorial} tanto nel Caucaso settentrionale quanto a Mosca.

{{Akhmed Gisaev}}, poco prima dell’uccisione di Natalia Estemirova, stava
seguendo insieme a lei il caso di una presunta esecuzione extragiudiziale
in un villaggio ceceno. Da allora viene pedinato e riceve minacce.

{{Zarema Saidulaeva}}, presidente dell’associazione umanitaria Salviamo la
generazione, e’ stata assassinata insieme al marito, {{Alik Dzhabrailov}},
l’11 agosto. I due sono stati sequestrati di fronte alla sede
dell’associazione, a Grozny, da uomini che si erano qualificati come
personale di sicurezza. Poche ore dopo, i loro corpi sono stati ritrovati
nel portabagagli della loro automobile.

A Makhachkala, capitale del Daghestan, e’ stato recentemente chiuso
l’ufficio delle { {{Madri del Daghestan per i diritti umani}} }.
_ Due esponenti
dell’associazione, {{Svetlava Isaeva e Gulnara Rustamova}}, insieme ad altri
attivisti, avvocati e giornalisti locali, sono stati additati con nome e
cognome come sostenitori e fiancheggiatori dei gruppi armati illegali. Sui
volantini distribuiti nella capitale si invitava ad eliminarli.

‘E’ davvero giunto il momento che il presidente Medvedev mostri la
volonta’ politica di stare dalla parte dei diritti umani in Russia e che
agisca contro questo clima di paura e intimidazione’ – ha concluso Khan.

Amnesty International chiede al presidente Medvedev di garantire indagini
approfondite e processi in linea con gli standard internazionali su questi
crimini. A tre anni dall’omicidio di Anna Politkovskaya, le autorita’
russe devono porre fine agli attacchi contro coloro che agiscono per
proteggere i diritti umani in Russia.