Chi, come Lella Lombardi, ha comprato una macchina da corsa all’insaputa dei genitori. Invece, Anna Torretta ha raggiunto i suoi primi ghiacciai con papà e mamma . Elisa Rigaudo dopo che la maestra delle elementari e i suoi le hanno detto: vai! ha macinato migliaia di chilometri all’anno. Per Anna Maria del Mestre e Sandra Palombarini la pallacanestro è diventata anche riscatto. Mentre Lucia Pozzo ha seguito un sogno nato da immagini di avventure marine viste a carosello. Una genealogia nella ginnastica artistica: la maestra Andreina Sacco Gotta è raccontata dall’allieva Maria Rosa Rosato. E, i genitori di Rita Guarino non vedevano certo di buon occhio che la figlia potesse giocare a calcio, ma lei…. Per Nadia Cortassa è iniziato tutto quando sua mamma le dice: hai la bronchite, vai a nuotare! E’ stato invece l’ortopedico a dire a Nicole Bonamino di soli otto anni: fai dello sport. A dodici anni ha iniziato l’hockey inline. Valentina Quaranta ha invece conosciuto l’hockey a scuola. Con due genitori sportivi, Elisa Longo Borghini diventa ciclista. Per Maria Sacco i cavalli sono amore a prima vista. Un amore che non viene meno neanche dopo il suo rapimento e l’intervento al cuore. Un amore che riesce a tramettere anche alla nipote Benedetta.
Sono i primi passi di quattordici donne che Cristina Falco, autrice del libro – Più brave per forza-storie di donne e sport dal Novecento ad oggi – segue nel loro lungo cammino. Donne nate e vissute in Piemonte dal Novecento ai giorni nostri. Ritratti a tutto tondo, pennellate di vita privata e professionale. Luci e ombre che delineano donne forti e determinate. Le storie narrate attraversano un intero secolo. Alcune hanno terminato la carriera agonistica, altre sono in piena attività, poche non sono più in vita.
Ma seguiamo l’autrice per capire il perché di questo suo lavoro.
Per spiegare meglio che cosa significhi per me l’essermi occupata di queste storie straordinarie, vorrei fare un passo indietro nel tempo, raccontare un pezzetto della mia storia. Da bambina sono sempre stata considerata un “maschiaccio”, ai giochi tipici riservati alle bimbe, preferivo buttarmi in mezzo ai ragazzini e giocare a calcio; spesso mi veniva chiesto se invece che femmina mi sarebbe piaciuto essere nata maschio.
Bimba inconsapevole dell’immensa fortuna dell’essere una donna vivevo in effetti la mia condizione soffrendo per tutte le limitazioni che di fatto mi imponeva: non potevo avere una BMX per saltare sui dosi ma la Graziella che sui dossi ci poteva andare ma non era proprio la stessa cosa. Quando andai ad iscrivermi, con i miei amichetti, alla scuola di calcio del nostro quartiere, nonostante fossi tra i più bravi non mi fecero nemmeno fare una prova: la scuola calcio era solamente maschile. Ricordo i sentimenti che provavo guardando gli allenamenti dei miei amici da dietro una rete, alla tristezza si mescolava la voglia di combattere l’ingiustizia che subivo; mi riproposi di praticare ogni sport che mi piaceva, a prescindere dai limiti che la mia famiglia e la società avrebbero potuto impormi. E in effetti ho praticato molti sport, alcuni anche a livello agonistico e in alcune occasioni ho raggiunto buoni risultati. Il sogno di diventare un’atleta professionista non si è realizzato ma continuo a praticare sport quotidianamente e sempre mi sono scontrata e mi scontro con atteggiamenti sessisti.
…Il percorso narrativo prende forma direttamente dalle parole delle protagoniste o dei protagonisti delle vicende narrate.
La speranza di Cristina Falco è che questa ricerca possa costituire un punto di partenza che incoraggi alla scoperta di tante altre esperienze che meritano di essere raccontate.
Questo libro Più brave per forza –storie di donne e sport dal novecento a oggi è stato pubblicato dalle edizioni SEB 27 Motivé del Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile, nella serie Donne del Piemonte. Una collana dedicata alla storia , al pensiero, all’arte e alla letteratura delle donne.
Ferdinanda Vigliani, che ha scritto la prefazione al libro, sottolinea come l’autrice nell’interloquire con donne che hanno fatto del loro corpo l’espressione della loro passione sportiva sia riuscita a mettere a fuoco esperienze che prima erano solo rimaste sullo sfondo della narrazione.
Come usiamo il nostro corpo con ciò che è insolito, inedito? Che parte gioca il corpo con la nostra volontà, con il nostro coraggio, con la nostra creatività, e perfino con la nostra eccentricità? Alcune risposte le possiamo trovare nelle pagine di questo libro.
Ma potremo parlare direttamente con Cristina Falco in queste occasioni:
*Rassegna letteraria “Il Marzo di Marylou”, promossa dall’ AICS – Comitato Provinciale di Bologna.mercoledi 16 marzo ore 17.30 Spazio Menomale via de’ pepoli 1/b Bologna.
*Presentazione da Tuba, bazar erotico e libreria delle donne, via del Pigneto 39a, Roma – 1 aprile, ore 18:30
*Partecipazione al Concorso letterario Com&te, presso Cava dei Tirreni ospite del salotto letterario venerdì 15 aprile ore 18