D.i.Re, Donne in rete contro la violenza, associazione che riunisce 81 organizzazioni che gestiscono centri antiviolenza in 18 regioni italiane, Rebel Network, Rete attiviste per i diritti, e CGIL, Confederazione italiana generale del lavoro, uniscono la propria voce a quella delle oltre 31 mila persone che ad oggi hanno chiesto le dimissioni dell’assessore alla Cultura da lei nominato, Andrea Buscemi, riconosciuto colpevole del reato di stalking con sentenza della Corte d’appello di Firenze emessa in data 30 maggio 2017 che lo ha condannato “al risarcimento dei danni a favore della parte civile”, oltre a “rifondere alla parte civile le spese di difesa”, cioè tutte le spese del processo di primo grado e di quello d’appello, non potendo adottare altre misure poiché il reato era nel frattempo prescritto.

“Anche se Andrea Buscemi ha potuto beneficiare della prescrizione, la scelta di affidare l’assessorato alla Cultura a un uomo che si è reso colpevole di violenze fisiche, pedinamenti, continue telefonate, ricatti, pressioni e minacce non solo nei confronti della donna con cui aveva una relazione, ma anche dei testimoni, ci sembra di una gravità inaudita”, afferma Lella Palladino, presidente di D.i.Re.

“Quell’incarico è un’offesa per tutte le vittime di violenza e un messaggio a tutti gli stalker”, prosegue Palladino, “come dire: ‘Non importa che tu abbia commesso violenze contro le donne, potrai persino diventare assessore e rappresentare una città’”.

In Italia il numero dei femminicidi non accenna a diminuire. Si contano in media 120 donne che perdono la vita ogni anno per mano degli uomini con cui hanno o avevano una relazione.

“Il femminicidio arriva però nella stragrande maggioranza dei casi solo dopo un’escalation di comportamenti violenti”, ricorda Loredana Taddei, responsabile Politiche di genere CGIL nazionale, “che corrispondono a quelli attestati dal processo nei confronti di Andrea Buscemi: violenze psicologiche, pedinamenti, continue telefonate, ricatti, pressioni, minacce e violenze fisiche”.

In accordo con la Convenzione di Istanbul ratificata dal governo italiano nel 2013, prevenire la violenza contro le donne è un compito che attiene a tutte le istituzioni, di ogni ordine e grado, “e tale compito non può certo essere portato avanti con credibilità da una Giunta che annovera tra i suoi componenti l’autore proprio di quei reati che si vorrebbero estirpare”, sottolineano Luisa Rizzitelli, presidente di Rebel Network.

Per questo D.i.Re, Rebel Network e CGIL chiedono le dimissioni dell’assessore Buscemi: un gesto volto a sanare la ferita che questa Giunta ha inferto con la sua nomina alle donne di Pisa e a tutte le donne in Italia, e a confermare l’impegno della Giunta al fianco delle organizzazioni che ogni giorno lottano per contrastare la violenza maschile che ancora troppo spesso funesta la vita delle donne.