Un solo paese extracomunitario rappresenta, nella sua totalità, un pericoloso nemico per tutte le donne: il Vaticano.Con le sue battaglie patriarcali contro l’autodeterminazione e i diritti delle donne e delle lesbiche in tutto il mondo; con le sue incontenibili ingerenze nei confronti del governo italiano, sempre prono ai diktat papali; con il suo continuo ribadire l’indissolubilità e centralità della famiglia, luogo primario della violenza contro donne e contro bambine/i; con le sue posizioni sempre più integraliste (e filo-fasciste), {{il Vaticano sta cercando di affossare il percorso di liberazione intrapreso dalle donne e dalle lesbiche in tutti i continenti}}, allo stesso tempo ridimensiona o nasconde la realtà degli stupri di donne e bambini/e da parte dei preti.
{{Il governo Prodi}}, incapace di qualunque scelta dignitosa di sinistra, si fa {{esecutore delle imposizioni papali}} in tema di diritti di tutte/i e nella difesa dei privilegi vaticani. Allo stesso tempo usa i corpi delle donne violati e massacrati dalla violenza maschile per legittimare una repressione di stato che è l’esatta riproposizione di quella violenza: ridurci tutte al ruolo di vittime bisognose di protezione, giustificare derive securitarie e fasciste, legittimare la logica razzista delle deportazioni di massa di donne e uomini migranti.

Non ci lasciamo abbindolare dall’ipocrisia criminale di chi parla di sicurezza delle donne, mentre combatte guerre nelle quali le donne sono le prime vittime: stuprate, ammazzate dai bombardamenti umanitari, massacrate dagli occupanti e dagli occupati.

Aderiamo al corteo del 24 novembre “Contro la violenza maschile sulle donne” anche per testimoniare la nostra volontà {{di non essere complici della degenerazione sociale e politica in cui vorrebbero trascinarci.}}

Più autodeterminazione, meno Vaticano!

Le compagne del coordinamento Facciamo Breccia

16 novembre 2007